SPARI NELLA NOTTE A LATINA: COLPITO AL BASSO VENTRE MENTRE RINCASA. INDAGINI IN CORSO

Episodio inquietante stanotte a Latina: un uomo è stato attinto da colpi d’arma da fuoco mentre faceva rientro a casa

Gli spari nella notte di oggi 2 giugno, a Latina, presso le case popolari in Viale Nervi, al civico 292, alzano di nuovo l’attenzione su uno spaccato di una Latina violenta: ad essere colpito un giovane di 27 anni, M.D.M. (le sue iniziali). Il soggetto, pugile e ultrà del Latina Calcio, che ha precedenti per Daspo nell’ambito sportivo, è stato colpito nell’androne del suo palazzo mentre rincasava a notte fonda, intorno alle ore 3.

Sul caso stanno lavorando alacremente gli investigatori della Squadra Mobile, diretti dal vice questore Mattia Falso, per ricostruire cosa è accaduto e soprattutto cosa c’è dietro il gesto violento. In campo ci sono un paio di piste investigative che verranno battute fino in fondo.

L’uomo è stato raggiunto da un colpo d’arma da fuoco al basso ventre, tanto che ha subito un’operazione d’urgenza ai testicoli presso l’ospedale civile “Santa Maria Goretti” di Latina. Ad azionare la pistola un uomo incappucciato e con un cappello in testa che avrebbe sparato due colpi: il primo non è andato a segno fermandosi contro il muro del palazzo, il secondo lo ha preso nelle parti bassi. Il proiettile ha colpito un testicolo e si sarebbe poi fermato all’altezza del gluteo.

Forse solo un caso, ma si tratta di un uomo legato per parentela al 24enne che un anno fa, a giugno, fu legato e picchiato barbaramente presso le case Ater di Latina nella zona del cimitero. Quella volta, ad essere fermato dalla Squadra Mobile di Latina una vecchia conoscenza del crimine pontino: Francesco D’Antonio, condannato con sentenza irrevocabile per l’omicidio Vaccaro.

L’aggressione era avvenuta nella zona di Via Londra, dove il 24enne sarebbe stato raggiunto da più persone che lo hanno preso a pugni in faccia, facendolo finire al pronto soccorso. All’ospedale Goretti, il giovane si era presentato con il viso completamente tumefatto e insanguinato, oltreché ad avere una mandibola fratturata. In condizioni critiche anche l’occhio destro. I sanitari fornirono al 24enne tutte le cure del caso con una prognosi di 25 giorni.

All’ospedale, il giovane, aggredito a pugni in faccia in maniera brutale, peraltro davanti al figlio (un bambino), parrebbe aver raccontato ai poliziotti di aver subito la violenza da parte di un uomo che non conosceva.

Una versione ritenuta poco credibile e che in effetti ha avuto scarsa attendibilità. Il giovane, infatti, sarebbe stato stato solo un obiettivo trasversale rispetto a un litigio avvenuto qualche giorno prima dalle parti del Parco Europa (un’assonanza macabra con il caso Vaccaro). Il gruppo che ha poi aggredito il 24enne avrebbe avuto precedentemente un litigio con il parente del giovane. Quest’ultimo, nel corso del primo litigio per futili motivi, avrebbe avuto la meglio e per tale ragione il gruppo, composto da almeno D’Antonio e altre due persone, si sarebbe scagliato, per vendetta, contro uno dei conoscenti, vale a dire il giovane di 24 anni. La furia del gruppo non si sarebbe fermata qui: gli stessi avrebbero minacciato il parente del giovane. Una storia che avrebbe potuto avere altri strascichi e che probabilmente li ha avuti con gli spari di stanotte, nonostante il riserbo sia al momento massimo.

Ad ogni modo, dopo l’intervento chirurgico completamente riuscito, che ha consentito di asportare il proiettile, M.D.M. è considerato fuori pericolo. Le indagini proseguono anche con l’ausilio delle immagini della video sorveglianza del supermercato MD e di un’altra attività della zona.

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