LEGATO CON LA CINTURA DI SICUREZZA E PESTATO BRUTALMENTE: IN ARRESTO D’ANTONIO

Francesco D'Antonio
Francesco D'Antonio

Aggredito e picchiato davanti casa a Latina: la Polizia ferma un sospettato e procede all’arresto di un nome noto

Dopo le indagini della Squadra Mobile, non ancora concluse perché il fatto coinvolgerebbe altre persone, c’è un arresto per l’episodio accaduto la scorsa settimana nei pressi delle case Ater di Via Londra. A finire arrestato sabato scorso 24 giugno (anche se la notizia non è trapelata subito) è una vecchia conoscenza delle cronache giudiziarie: Francesco D’Antonio. Quest’ultimo, come noto, è considerato l’organizzatore della spedizione punitiva che portò all’uccisione di Matteo Vaccaro presso il Parco Europa il 31 gennaio 2011. Per l’omicidio Vaccaro furono condannati in sei: D’Antonio ha rimediato una condanna a 15 anni e 6 mesi. Una condanna peraltro che stava scontando con la messa alla prova, dopo aver scontato anni di carcere e arresti domiciliari. Peraltro, è in corso, presso il Tribunale di Latina, un altro processo a suo carico per evasione dai domiciliari.

D’Antonio è considerato, al momento dagli investigatori, come l’ispiratore di un’altra spedizione punitiva. Un fatto grave, violento e probabilmente nato in un contesto di pregiudicati quello che ha coinvolto un giovane di 24 anni, barbaramente pestato vicino alla sua abitazione. Il 24enne sarebbe stato aggredito mentre era ancora nell’abitacolo della sua auto, legato con la cintura di sicurezza e pestato a sangue.

L’aggressione è avvenuta nella zona delle case Ater di Via Londra, quando il giovane, però, sarebbe stato raggiunto da più persone che lo hanno preso a pugni in faccia, facendolo finire al pronto soccorso.

All’ospedale Goretti, il giovane si è presentato con il viso completamente tumefatto e insanguinato, oltreché ad avere una mandibola fratturata. In condizioni critiche anche l’occhio destro. I sanitari hanno fornito al 24enne tutte le cure del caso con una prognosi 25 giorni.

All’ospedale, il 24enne, aggredito a pugni in faccia in maniera brutale, peraltro davanti al figlio (un bambino), parrebbe aver raccontato ai poliziotti di aver subito la violenza da parte di un uomo che non conosceva.

Una versione ritenuta poco credibile e che in effetti ha scarsa attendibilità. Parrebbe, infatti, che il giovane sia stato solo un obiettivo trasversale rispetto a un litigio avvenuto qualche giorno prima dalle parti del Parco Europa (un’assonanza con il caso Vaccaro che inquieta). Il gruppo che ha poi aggredito il 24enne avrebbe avuto precedentemente un litigio con un parente del giovane. Quest’ultimo, nel corso del primo litigio per futili motivi, avrebbe avuto la meglio e per tale ragione il gruppo, composto da almeno D’Antonio e altre due persone, si sarebbe scagliato, per vendetta, contro uno dei conoscenti, vale a dire il giovane di 24 anni. La furia del gruppo non si sarebbe fermata qui: gli stessi avrebbero minacciato il parente del giovane. Una storia che potrebbe avere quindi altri strascichi.

Sul caso ha indagato la Squadra Mobile di Latina che avrebbe già ascoltato il ragazzo picchiato. Non è chiaro se abbia denunciato formalmente gli aggressori o se sia limitato a raccontare l’episodio con tutti i suoi “protagonisti”. Fatto sta, che sono scattate le manette e la custodia cautelare in carcere per D’Antonio.

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