Doveva rispondere di detenzione di droga ai fini di spaccio. Fu arrestato nell’ambito dell’operazione “Nico” eseguita dai Carabinieri nell’aprile 2021
L’arresto in flagranza di reato scattò il 9 aprile 2021 nel corso dell’operazione Nico che aveva portato all’esecuzione di una misura cautelare personale nei confronti di cinque persone per concussione, corruzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Ad aprile 2021, fu, infatti, eseguita dai Carabinieri di Latina l’ordinanza firmata dal Gip Mario La Rosa, su richiesta del pm Valentina Giammaria, che sottopose il dipendente del Comune di Latina, Nico De Monaco alla misura degli arresti domiciliari e all’obbligo di firma altre persone coinvolte.
L’attività investigativa dei militari dell’Arma di Latina, coordinati dal tenente colonnello Meola e dal tenente Zeccolella, consentì di accertare che Nicolino De Monaco, in qualità di addetto al servizio Ambiente e Territorio del Comune di Latina, fra il dicembre 2019 ed il maggio 2020, utilizzando timbri in disuso del locale comune, avrebbe preteso la somma di 4.550 euro da una 72enne di Latina, al fine di rilasciarle l’autorizzazione allo scarico delle acque reflue. Inoltre avrebbe ricevuto da altri indagati dalla Procura di Latina nelle medesima operazione: 4.300 euro da Pietro Cannone, 78enne di Latina; 3.500 euro da Maurizio Ciucci; 200 euro da Aurelio Feola.
Per tali fatti, ad aprile 2022, De Monaco è stato condannato alla pena di 2 anni e mezzo.
Nell’ambito della stessa operazione, il 53enne del luogo, Stefano Berto, fu trovato in possesso di 172 grammi di cocaina e 100 grammi di hashish che aveva occultato all’interno della propria abitazione. L’uomo fu posto agli arresti domiciliari.
Ora, il Giudice per l’udienza preliminare Giorgia Castriota ha condannato Stefano Berto, difeso dagli avvocati Vita e Zeppieri, a 4 anni di reclusione.
L’uomo è stato coinvolto anche in un giro di estorsioni in carcere per cui ha subito una condanna lo scorso ottobre.
