SPACCIO ALL’ICOT, MEDICO E PUSHER NEGANO OGNI ACCUSA MA NON RISPONDONO AL GIUDICE

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Spaccio di droga all’interno dell’Icot di Latina: interrogati dal giudice il medico e il pusher coinvolti nell’indagine della Finanza

Il Giudice per le indagini preliminari, Giorgia Castriota, ha interrogato il medico dell’Icot sospeso per un anno dal lavoro e il 38enne di Latina considerato il pusher che riforniva gli spacciatori che rivendevano la droga a personale dell’istituto sanitario e agli altri consumatori.

Nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, sia Angelo Rigliaco, 38 anni, di Latina, che il medico ortopedico Luigi Emanuele, 46 anni, hanno scelto la strategia difensiva del silenzio: si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, pur rilasciando dichiarazioni spontanee.

Sia Rigliaco, difeso dall’avvocato Farau, che Emanuele, assistito dall’avvocato Gullì, hanno negato ogni addebito. Rigliaco, destinatario di una misura cautelare in carcere, ha spiegato di non essere più nel giro dello spaccio. Il medico Emanuele ha respinto ogni accusa. Tutti e due, come noto, devono rispondere di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio: sostanze quali cocaina, marijuana e hashish che, secondo gli inquirenti, venivano cedute ed utilizzate all’interno dell’istituto ICOT Istituto Mario Pasquali di Latina.

Oltre ai soggetti destinatari delle misure cautelari, Rigliaco e Emanuele, risultano quindi indagati ulteriori 16 soggetti: tra di loro 10 del gruppo di spaccio che vedeva al centro Rigliaco, un infermiere dell’Icot, una dipendente di società che esercitano l’attività di ambulanza e servizi sanitari tra cui la Croce Bianca, un altro dipendente dell’Icot e un volontario di una onlus che si occupava di trasportare disabili.

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