SPACCIO AL NICOLOSI, NUOVA RETATA: IN ARRESTO 5 PERSONE

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Spaccio al Nicolosi, retata dei Carabinieri di Latina: fermati cinque spacciatori processati per direttissima in Tribunale

Hanno destato curiosità le tre pattuglie dei Carabinieri che oggi, 18 febbraio, hanno stazionato sin dalla mattina di fronte al Tribunale. Intorno alle 9,30 sono arrivati i militari dell’Arma che hanno condotto cinque pusher di fronte al giudice monocratico che ha convalidato l’arresto e disposto le misure cautelari a carico di altrettante persone. Giornata di lavoro intenso in Piazza Buozzi se si considera che, poco dopo, sono stati condotti in Tribunale anche due uomini arrestati il giorno prima a Cori con l’accusa di una truffa ad un’anziana del luogo.

Tornando alla retata per spaccio presso il quartiere di fondazione di Latina, tra i coinvolti spicca il nome del 40enne di Latina Massimiliano Tartaglia, persona nota alle forze dell’ordine e alle cronache giudiziaria, condannato la scorsa primavera nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Movida che ha visto coinvolti i figli del boss del Gionchetto, Giuseppe “Romolo” Di Silvio, tra armi, spaccio e estorsioni. A finire arrestato anche Antonio Aleardo, trentenne, ance lui del capoluogo e noto alle forze all’ordine. Per entrambi il giudice monocratico del Tribunale di Latina ha disposto gli arresti domiciliari; obbligo di firma per gli altre tre arrestati, tra cui due giovani egiziani.

Tutti e cinque sono stati individuati dal Reparto Operativo dei Carabinieri del Comando di Latina come gestori di una piazza di spaccio in Via Corridoni, ossia nel cuore del quartiere Nicolosi, dove da sempre si spaccia, nonostante l’ultima imponente operazione della Polizia di Stato che ha eseguito 16 arresti di pusher nordafricani.

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I cinque arrestati nella serata di venerdì 17 febbraio sono accusati di aver gestito una piazza di spaccio, con base in un appartamento nella disponibilità di Tartaglia dove venivano preparati dosi di cocaina, hashish e anche crack. A Tartglia e Aleardo sono stati trovati in uso anche due ricetrasmettitori con cui avrebbero comunicato tra di loro e con gli altri componenti del piccolo sodalizio. La droga veniva venduta sia per strada, sia al dettaglio dentro l’appartamento al Nicolosi dove spesso sarebbero saliti direttamente i clienti.

Nonostante arresti e importanti attività investigative, la piazza di spaccio del Nicolosi rimane la più ambita a Latina: un tempo controllata prima dal clan Travali, poi dal clan Di Silvio capeggiato da Armando Di Silvio detto “Lallà”, la domanda di droga è sempre persistente e nuovi e vecchi gruppi cercano di prenderne il controllo.

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