Spaccio al Nicolosi: condannati quattro spacciatori processati davanti al Tribunale di Latina, erano stati fermati da una retata dei Carabinieri
Il giudice monocratico del Tribunale di Latina, Laura Morselli, ha condannato quattro dei cinque imputati coinvolti nell’operazione anti-droga che, lo scorso febbraio, fu portata a termine dai Carabinieri di Latina.
Lo scorso 18 febbraio, i militari dell’Arma avevano condotto cinque uomini di fronte al giudice monocratico che aveva convalidato l’arresto e disposto le misure cautelari a carico di altrettante persone.
Fu grazie a una retata mirata contro lo spaccio presso il quartiere di fondazione di Latina, Nicolosi, che i militari dell’Arma riuscirono a bloccare l’ennesima piazza di spaccio creata all’interno di quella zona del capoluogo. Tra i coinvolti spiccava il nome del 40enne di Latina Massimiliano Tartaglia, persona nota alle forze dell’ordine e alle cronache giudiziarie, condannato l‘anno prima nell’ambito del processo scaturito dall’operazione Movida che ha visto coinvolti i figli del boss del Gionchetto, Giuseppe “Romolo” Di Silvio, tra armi, spaccio e estorsioni. A finire arrestato anche Antonio Aleardo, trentenne, ance lui del capoluogo e noto alle forze all’ordine.
Per entrambi il giudice monocratico del Tribunale di Latina dispose gli arresti domiciliari; obbligo di firma per gli altre tre arrestati, tra cui due giovani egiziani.
Oggi, 3 luglio, il giudice Morselli ha comminato per loro le pene: Tartaglia è stato condannato a 6 e 8 mesi tramite rito abbreviato; Aleardo ha rimediato una condanna a 4 anni di reclusione; pene più miti per due egiziani, accusati di concorso nello spaccio di droga: 2 anni e 8 mesi per Elsayed Mohamed e 1 anno e 4 mesi per Fahti Shalan. Assolto il terzo giovane, per cui una perizia psichiatrica richiesta dall’avvocato difensore ha dimostrato di come la sua personalità sia fortemente malleabile.
Tutti e cinque erano stati individuati dal Reparto Operativo dei Carabinieri del Comando di Latina come gestori di una piazza di spaccio in Via Corridoni, ossia nel cuore del quartiere Nicolosi, dove da sempre si spaccia, nonostante l’ultima imponente operazione della Polizia di Stato che ha eseguito 16 arresti di pusher nordafricani.
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I cinque imputati erano accusati di aver gestito una piazza di spaccio, con base in un appartamento nella disponibilità di Tartaglia dove venivano preparati dosi di cocaina, hashish e anche crack. A Tartaglia e Aleardo sono stati trovati in uso anche due ricetrasmettitori con cui avrebbero comunicato tra di loro e con gli altri componenti del piccolo sodalizio. La droga veniva venduta sia per strada, sia al dettaglio dentro l’appartamento al Nicolosi dove spesso sarebbero saliti direttamente i clienti.
Nonostante arresti e importanti attività investigative, la piazza di spaccio del Nicolosi rimane la più ambita a Latina: un tempo controllata prima dal clan Travali, poi dal clan Di Silvio capeggiato da Armando Di Silvio detto “Lallà”, la domanda di droga è sempre persistente e nuovi e vecchi gruppi cercano di prenderne il controllo.