SICAMB, L’AZIENDA PONTINA TRA CONCORDATO PREVENTIVO E IL PROCESSO PER TRUFFA

SICAMB, l'azienda pontina sita a Latina in Strada Eschilo
SICAMB, l'azienda pontina sita a Latina in Strada Eschido

Crisi Sicamb: le segreterie provinciali Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm, insieme alle Rsu, hanno partecipato a un incontro informale in videoconferenza con il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione. Intanto il processo al Presidente della Spa incombe

Il vertice on line, tenutosi il 12 ottobre, è stato organizzato per ragguagliare le organizzazioni sindacali sulla richiesta di proroga per l’omologa del concordato preventivo, prevista per oggi 14 ottobre, che vede coinvolta la storica azienda di Latina nel campo dell’industria aeronautica e aerospaziale.

Nell’occasione, il dicastero di Via Molise (Mise) ha motivato il rinvio dell’omologa con la necessità di approvare i relativi decreti attuativi. Dall’incontro si è avuta conferma della richiesta di proroga da parte dell’azienda e sul tavolo è stato posto da parte delle organizzazioni sindacali il tema delle relazioni industriali ridotte al lumicino tanto è che l’azienda non ha comunicato né alla rappresentanze unitarie sindacali né alle segreterie la precitata richiesta di proroga.
Nel corso del vertice tra sindacati e Ministero, non poteva non essere toccato il futuro dell’azienda. Il Mise ha confermato l’interesse di un potenziale investitore del settore aeronautico internazionale di cui non è stato rivelato il nome e la presenza dell’altrettanto storica azienda aeronautica britannica Martin-Baker Aircraft Co. Ltd nell’assetto societario futuro.

A latere di questo vertice tenutosi il 12 ottobre, ieri 13 ottobre c’è stata anche un incontro tra sigle sindacali e direzione aziendale.
Tanti i temi toccati, quelli principali.
Sul piatto la proroga per l’omologa del concordato. L’azienda ha confermato che si è in attesa dei decreti attuativi da parte del Mise, aggiungendo che la richiesta di rinvio per l’omologa del concordato preventivo è stata accolta dal Tribunale di Latina che ha ha concesso una proroga di 90 giorni.

Al momento, comunque, la vertenza Sicamb rimane complessa così come la situazione all’interno dell’azienda in ragione delle centinaia di esposti recapitati, in questi anni, alla Procura della Repubblica di Latina da parte dei dipendenti, i ritardi con i pagamenti del Tfr e una situazione ormai deteriorata con la proprietà dell’azienda, ossia la famiglia Klinger, di cui Giorgio, Direttore generale, è stato fino a poco tempo fa potente Presidente di Unindustria pontina (vale a dire al Confindustria locale) e attualmente è uno dei membri della Camera di Commercio Latina-Frosinone chiamata ad esprimere il Presidente nei prossimi giorni.

In particolare, per quanto riguarda gli esposti, molti dipendenti hanno lamentato da anni mancanze nei versamenti al Fondo Cometa da parte dell’azienda.

I lavoratori Sicamb, infatti, hanno aderito, ormai qualche anno fa, a tale Fondo verso il quale ogni trimestre avrebbero dovuto versate tre quote: “Aderente”, “Azienda” e “Tfr”.
La Quota Aderente corrisponde a un importo che il lavoratore versa ogni mese attraverso la trattenuta in busta paga pari al 2% dello stipendio. La Quota Azienda è un importo del 2% al mese che spetta di essere corrisposto dalla medesima azienda. La Quota TFR è invece pari ad una mensilità l’anno dello stipendio del lavoratore.

Il problema, evidenziato da più parti e tramutatosi in vari esposti alla Procura, è che la quota Tfr sin dal 2008, e almeno fino al 2018, non è stata versata e i lavoratori si sono ritrovati con mancati versamenti di diverse migliaia di euro. Anomalie contributive al Fondo Cometa che, secondo le denunce, sono riconducibili alla responsabilità dell’azienda che le avrebbe trattenute indebitamente.

Alle rivendicazioni dei dipendenti, i vertici aziendali avrebbero risposto che “non ci sono soldi” per rimpinguare la quota Tfr la quale, invece di essere versata, è stata trattenuta in contrasto con tutte le norme contrattuali e di legge.

Centinaia sono stati gli esposti che si sono tradotti in un avviso di conclusioni indagini per il Presidente di Sicamb Umberto Klinger a cui il sostituto procuratore di Latina Giuseppe Miliano contesta un disegno criminoso, tramite artifici e raggiri, facendo risultare regolari le buste paga che venivano consegnate ai dipendenti nella parte che recava l’indicazione/attestazione dì avvenuta devoluzione dei relativi importi e contributi destinati al Fondo pensione di categoria denominato “Cometa” al quale i lavoratori aderenti erano iscritti, ma che in realtà non venivano versati.

I soldi trattenuti sono riferiti per quasi tutti i quaranta lavoratori, la cui denuncia ha dato il là all’indagine della Procura, nei periodi che vanno dal 2008 al 2018. Un arco di dieci anni in cui ci sono lavoratori che si sono visti sottrarre, almeno per quanto ipotizzano gli inquirenti, somme di 25mila euro con punte massime di oltre 50mila (anche se ci sono dipendenti che contestano somme superiori trattenute ma che non sono al momento tra le parti offese). Il danno per i lavoratori con il Tfr menomato ammonta a quasi un milione di euro: per l’esattezza a poco più di 925mila euro. Non briciole.

Per tale ragione, il Presidente Klinger ha ricevuto l’avviso di conclusione indagine nel 2019 per truffa aggravata in concorso. La prima udienza del processo si celebrerà il 21 febbraio 2021 davanti al Giudice monocratico Francesco Valentini del Tribunale di Latina. Più di 40 le parti offese, sebbene siano molti di più gli esposti presentati all’attenzione della Procura di Latina.

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