Il sindaco di Latina Damiano Coletta ha parlato alla città tramite la sua pagina Facebook in vista del consiglio comunale
Tra i temi trattati anche la crisi energetica e il caro bollette, il Pnrr (“arriveranno sul nostro territorio 60-70 milioni di euro”) e soprattutto i propositi del centrodestra di sfiduciare il Sindaco. In sostanza, il primo cittadino ha fatto un appello per gestire quella che lui chiama “una fase di transizione”. Un appello rivolto ovviamente a tutto il centrodestra. È chiaro che dopo la consultazione elettorale nazionale, la situazione per Coletta non è delle migliori: Fratelli d’Italia, da sempre per la sfiducia, è il primo partito a Latina e provincia; la Lega ha visto volare in Parlamento Giovanna Miele, mai in sintonia col centrodestra zaccheiano: dunque un “alleato” in meno – nonostante domani la neo deputata sarà in consiglio comunale – per il sindaco ellebiccino. Ad ogni modo, il boccino rimane nelle mani di Fazzone e di Forza Italia che hanno dichiarato di voler sfiduciare il sindaco.
“Sono 6 anni che sono il Sindaco della città – ha detto Coletta -, ho fatto questa scelta in maniera totalizzante e consapevole, rinunciando alla mia vita professionale e privata. Non è un atto eroico, lo sentivo. Ci ho messo impegno e dedizione, ho commesso errori, ma dopo 6 anni ti senti sempre di più Sindaco della città”.
“La mia preoccupazione dopo l’8 luglio (nda: sentenza del Tar) era per la città. Non sono attaccato alla poltrona ma avverto un senso di dovere morale. Si respira aria di sfiducia ma da parte mia vorrei proporlo altro perché non lascio le cose a metà. Ho valutato di dimettermi e non l’ho voluta prendere in considerazione perché non bisogna abbandonare la nave. È nei momenti di difficoltà che bisogna starci. Il lavoro va completato”.
“Io vorrei che le condizioni per rimanere ci fossero. Se dalla prossima settimana ci fosse gestione commissariale, non sarebbe per Latina la stessa cosa. Ci sono scelte politiche importanti da fare: in questi giorni ho ad esempio ripristinato il servizio bus per i disabili o l’orario delle mense scolastiche che era stato tagliato”.
“Latina non può permettersi 8-9 mesi di scelte non politiche. Stavamo perdendo 10 milioni di euro di contattato di quartiere. E ancora: l’ex sede della banca d’Italia, il Pua, l’assegnazione della concessione del porto di Rio Martino, la revisione dei piani particolareggiati. Non possiamo permetterci fasi di stallo”.
“La mia proposta è questa: gestiamo una fase di transizione, diamoci sei mesi. Io mi metto a disposizione per gestire questa fase di transizione nel rispetto della città. Questo – ha concluso il Sindaco – è il momento di dare delle risposte”.