SEZZE: RICHIESTA L’UDIENZA DAL VESCOVO PER SCONGIURARE L’ULTIMA MESSA DOMENICALE A CASAL BRUCIATO

Lo striscione esposto dal Comitato domenica 1 dicembre

Domenica scorsa al termine della Messa davanti alla cappella di San Lidano Abate tra Via del Murillo e Migliara 47 i membri del gruppo “Rinascita di Casal bruciato” hanno tentato un confronto pubblico con il parroco Gianmarco Falcone, ma quest’ultimo ha considerato il momento e la sede poco opportuni per ogni forma di interlocuzione. Dai video girati attraverso gli smart phone dei presenti risulta particolarmente attivo nelle discussioni con il diacono il consigliere di maggioranza Senibaldo Roscioli.  Le vie del dialogo tra le parti rimangono aperte, ma ad oggi nulla è cambiato rispetto alla decisione annunciata dal sacerdote il 24 novembre di far cessare la liturgia domenicale a partire dal prossimo anno.

DISCERNIMENTO E RIPENSAMENTO

Troppo pochi i presenti la Domenica mattina (appena una decina in media), a dire del presbitero. Un “ripensamento della prassi pastorale” che, oltretutto, è passato attraverso il parere favorevole all’unanimità del collegio pastorale della Parrocchia e al termine di un processo di discernimento lungo un biennio in cui non sarebbero mancate le consultazioni informali con il Vescovo Mariano Crociata. Obiettivo di Don Gianmarco è quello di accentrare ogni attività attorno alla Parrocchia San Carlo da Sezze di Corso della Repubblica di cui San Lidano è sussidiaria.

Chiesa di San Lidano abate di Casal bruciato

DAL CATECHISMO ALLA MESSA: I MATTONCINI SMONTATI UNO PER VOLTA 

Per i residenti della zona di Casal Bruciato la fine della Messa è un’ulteriore ferita inflitta a quel territorio dopo il trasferimento del catechismo a Sezze Scalo voluto nel 2014 da Don Aniello Zimbardi. Domenica scorsa prima e dopo la celebrazione eucaristica sono state raccolte 100 firme. Il banchetto continuerà ad essere operativo domani mattina alle 9.00 davanti alla Chiesa. Momenti di preghiera accanto ad attività ricreative sono previsti per questo mese di dicembre.

Anno scolastico 1957/1958, scuola di Casal bruciato (foto Vittorio Del Duca)

IN ATTESA DI ESSERE RICEVUTI DAL VESCOVO

Il Comitato, oltre a ritenere fondamentale il filo diretto con il parroco, ha già chiesto audizione al Vescovo. Nessuna risposta è arrivata ancora dalla Diocesi, ma pare che addirittura il Presidente della Provincia nonché sindaco di Pontinia, Carlo Medici, abbia messo a disposizione i propri buoni uffici per mediare tra istituzioni ecclesiastiche e fedeli. Non è da escludere che qualora Padre Falcone dovesse rimanere delle sue posizioni, i ragazzi del Comitato vogliano a chiedere a Crociata di far ricadere la cappella di San Lidano sotto la giurisdizione della parrocchia di Sant’Anna di Pontinia. Quest’ipotesi sarebbe auspicabile solo qualora il parroco di Sant’Anna fosse disponibile ad officiare la Messa a Casal bruciato.

IL CASALE, IL FONTANILE E LA CHIESA

Sono ricordi lontani nel tempo anche quelli di Giuseppe Costantini, 83 anni. Venendo dai Monti Lepini lungo la Migliara 47 il c.d. “Casal bruciato” dagli anni ’30 agli anni ’50 era sul lato opposto rispetto a quello dove sorge l’attuale Chiesa di San Lidano abate. Il casale, di proprietà della famiglia Volpe, era formata da un pian terreno, in cui l’ingresso principale era rivolto verso il mare, e un piano sopraelevato. Sempre sul lato sinistro della Migliara 47, esattamente tra il casale e la strada, da un fontanile lungo una decina di metri e largo un paio, sgorgava da diverse cannelle un’acqua leggermente sulfurea: un abbeveratoio dove erano soliti rifocillarsi i cavalli. In luogo dell’attuale chiesetta sul lato destro della Migliara nel 1947 venne edificata la cappella di Santa Maria delle Grazie sui terreni della famiglia Buffone. Quella struttura fu inoltre adibita tra gli anni ’40 e ’50 a scuola elementare. Tutto attorno gli appezzamenti erano organizzati a mezzadria.

Santa Maria delle Grazie

LA MADONNA PELLEGRINA TRA FILARI DI PIOPPI

Tante sono nel frattempo le foto in bianco e nero postate dall’ex coordinatore della Coldiretti setina Vittorio Del Duca che ricorda come nel mese di Maggio, per onorare la Vergine, gli agricoltori solevano portare la statua della Madonna Pellegrina di casolare in casolare, per una sosta di qualche giorno. Il momento di preghiera, diventava anche momento di aggregazione per le persone dei campi, che vivevano distanti le une dalle altre. Il 31 Maggio, la Madonna, dopo aver peregrinato ritornava nella chiesetta di Casal Bruciato, dove per l’occasione veniva organizzata una fiera. Nella memoria una Migliara contornata lungo le banchine di filari di pioppi lungo le scomparsi ormai da decenni.

Festa di Casal Bruciato (1955)

LE RACCOLTE DI FONDI DEI PADRI

Il Casale Volpe e il fontanile furono rasi al suolo tra il 1955 e il 1960. Santa Maria delle Grazie, non più agibile, durante il corso degli anni ’80 venne demolita per cedere il passo alla neonata struttura intitolata a San Lidano: il benedettino venuto da Antena per lavorare e pregare nella Palude nove secoli prima. Dietro l’allora Maria delle Grazie e l’attuale chiesetta gli sforzi economici della comunità locale riunita in Comitato che non ha mai trascurato la Fede. Dalle famiglie Battisti, Caruso, Roscioli, Noce, Mancon, Cerroni, Ottaviani passando per i Belli, i Ciotti, i Ciocca, i Cantarelli e i Rossi fino ai Quattrini, ai Consalvi, ai Ceccarelli, ai Fusco e ai Ciotoli di oggi.

Casal bruciato (fonte Roberto Vallecoccia)

… E SE LA STATUA DI SAN LIDANO ANDASSE A CASAL BRUCIATO?

Il futuro della comunità risiede nuovamente negli sforzi di chi ne è parte. Chissà se poi la battuta del consigliere Paride Martella a margine del question time di ieri (: “Perché non portare la statua di bronzo di San Lidano dal Belvedere a Casal Bruciato?”) debba essere letta solo come una provocazione? 

Il Comitato che negli anni ’80 raccolse i fondi per l’edificazione dell’attuale Chiesa di San Lidano (fonte Valterino Battisti)
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