SETTORE EDILIZIO IN CRISI A FORMIA: UN GRUPPO DI PROFESSIONISTI SCRIVE AL SINDACO

edilizia scolastica

Una quarantina tra architetti, ingegneri e geometri di Forma scrivono al Sindaco Paola Villa: la crisi del Covid sta soffocando i professionisti dell’edilizia, quattro punti critici sollevati all’amministrazione tra cui le pratiche di condono edilizio e la rigenerazione urbana

LA LETTERA – Chi Le scrive è un gruppo di professionisti locali dell’edilizia (architetti, ingegneri, geometri, periti) per sottoporre alla Sua attenzione la situazione di estrema criticità del settore in cui operano, conseguente alla pandemia Covid e comunque già presente negli ultimi anni.
Le rivolgono pertanto l’invito a favorire tutte le iniziative possibili volte al rilancio del settore, come è noto, propulsivo anche di quelli commerciale e terziario.
A tal proposito ritengono che una delle priorità da perseguire sia rappresentata dal miglioramento della macchina amministrativa, a fronte di una serie di criticità di cui a puro titolo esemplificativo se ne elencano alcune.

  1. Necessità del potenziamento dell’archivio del settore urbanistica e riduzione dei tempi per poter effettuare gli accessi agli atti amministrativi. Infatti tale procedura è propedeutica ad ogni pratica edilizia da presentare e tanto più necessaria per istituti di base, funzionali anche ai piccoli interventi, quali la SCIA e la CILA, per le quali è necessaria l’asseverazione della conformità dell’esistente al progetto legittimato presente in atti.
  2. Necessità del potenziamento dell’ufficio vincoli del settore urbanistica. Infatti il territorio comunale è interessato da una serie innumerevole di vincoli (paesaggistico, archeologico, idrogeologico, Pai, sismico, cimiteriale, demaniale, ecc.) il cui Nulla osta da parte delle autorità competenti è propedeutico per gran parte degli interventi edilizi da porre in essere e per quelle oggetto di condono edilizio ai sensi delle leggi 47/85, 724/94 e 326/2003. Lo sportello unico per l’edilizia, fungendo da tramite tra il cittadino e detti Enti, si trova a gestire una moltitudine di pratiche sicuramente non alla portata di un ufficio competente costituito da un solo professionista tecnico architetto, peraltro con orario di lavoro part-time.
    È così che la stessa opportunità offerta dal Decreto Sviluppo, riguardante gli interventi di cui al cosiddetto Superbonus 110%, come è noto avente come termine ultimo per l’esecuzione degli interventi il 31.12.2021, rischia di essere vana, per inconvenienti di natura amministrativa (tempi di attesa per la verifica della documentazione agli atti comunali e per l’ottenimento dei relativi Nulla Osta relativi ai vincoli).
  3. Soluzione definitiva all’annoso problema delle pratiche di condono edilizio inevase, la cui istruttoria, oltre che portare a conclusione istanze formulate oltre trenta anni fa, potrebbe costituire un’ulteriore opportunità lavorativa per le possibilità di intervento sugli immobili sanati. Gli introiti, conseguenti ai conguagli delle oblazioni e del contributo di costruzione, potrebbero altresì costituire un valido apporto per le casse comunali.
  4. Dare concreta attuazione agli interventi di Rigenerazione Urbana di cui alla L.R. 7/2017 attraverso l’emanazione delle Deliberazioni di competenza comunale previste dalla legge suddetta. Le finalità riguardano oltre che l’impulso all’attività edilizia, il miglioramento della qualità urbana attraverso la riduzione dell’uso del suolo, la riqualificazione delle aree degradate, il miglioramento del patrimonio edilizio esistente, anche dal punto di vista della sicurezza sismica.
    Ripristinare il ricevimento del pubblico, al fine di indirizzare il cittadino ed avere chiarimenti ed informazioni su problematiche riguardanti l’edilizia ed il territorio. Come è noto l’urbanistica non è una scienza esatta, spesso le norme che la governano sono soggette all’interpretazione degli addetti e ad atti di indirizzo dei singoli uffici. Il confronto tra tecnici esterni e tecnici comunali non vuole essere un rapporto di consulenza offerto dall’ufficio preposto, ma una modalità per interpretare in modo condiviso le previsioni normative, in modo tale da evitare sprechi di tempo e dirimere fin dall’inizio eventuali contrasti tra cittadino ed amministrazione.
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