SEP PONTINIA: TUTTI I CONSIGLIERI REGIONALI DELLA PROVINCIA CHIEDONO LA CHIUSURA

Sep Società Ecologica Pontina
Sep, Società Ecologica Pontina

In Consiglio regionale un ordine del giorno firmato da tutti i consiglieri regionali della provincia di Latina chiede la revoca dell’autorizzazione integrata ambientale all’impianto in amministrazione giudiziaria Sep di Pontina (zona industriale di Mazzocchio

La Regione Lazio ha il dovere morale e sociale di revocare quanto prima l’autorizzazione alla SEP di Pontinia”. Così Gaia Pernarella, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, sull’impianto di compostaggio di Mazzocchio, attualmente sotto gestione commissariale dopo il sequestro della Direzione Distrettuale Antimafia nell’ambito dell’operazione Smoking Fields e di cui si è tornato a parlare nell’ultimo Consiglio regionale dedicato agli ordini del giorno collegati al Piano Rifiuti regionale.

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Questo impianto autorizzato a inizio millennio durante la gestione commissariale Storace – osserva Pernarella -, sin da allora ha dato problemi di ogni tipo, soprattutto alla popolazione locale che nonostante le ripetute civili proteste e denunce, da quasi venti anni ne subisce la presenza. Una situazione insostenibile certificata dall’ordine del giorno presentato e firmato da tutti i consiglieri regionali della provincia di Latina che all’unisono hanno chiesto alla Regione di revocare l’autorizzazione all’impianto. Che – sottolinea la consigliera 5 Stelle –, ancora è operativo nonostante i ripetuti sequestri della Magistratura e nuove segnalazioni di materiale non identificato sui terreni adiacenti l’insediamento“.

È tempo – conclude Pernarella -, che la Regione si assuma le proprie responsabilità e si chiuda la storia di questo centro di compostaggio che solo l’inerzia dell’amministrazione tiene ancora in vita”.

La consigliera 5Stelle nel suo intervento ha ringraziato il consigliere regionale della Lega Angelo Tripodi per aver condiviso l’ordine del giorno, ricordando che l’impianto Sep è già in fase di revisione dell’Aia proprio per le motivazioni di cui la norma ravvisa un malfunzionamento.
La situazione per i cittadini non è cambiata neanche con l’ultima amministrazione giudiziaria poiché la tecnologia di compostaggio, come ricorda Pernarella, è ormai superata e non sostenibile dal punto di vista ambientale.

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