SEMI-LOCKDOWN: CONFCOMMERCIO LAZIO SUD INSORGE E I PUB VANNO AL TAR. LA REGIONE PUBBLICA LE FAQ

L'immagine di un locale vuoto postata da Confcommercio Lazio Sud
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Ordinanza Regione Lazio, sulle nuove regole per contenere il contagio da Covid-19: Fipe Confcommercio Lazio Sud insorge

L’appello è del presidente Fipe Confcommercio Lazio Sud Italo Di Cocco: “Bloccare ora nuovamente la possibilità di svolgere eventi già rimandati per i quali si sarebbero rispettate tutte le normative rappresenta un ulteriore duro colpo“.

I pubblici esercizi della provincia di Latina – si legge in un comunicato dell’associazione di categoria – lanciano un allarme in seguito all’ordinanza della Regione Lazio che stabilisce nuove regole per contenere il contagio da Covid-19.

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Pur consapevoli dell’emergenza sanitaria nella nostra provincia – continua la nota – sulla quale occorre molta attenzione e rispetto delle regole, il presidente della Fipe Confcommercio Lazio Sud, Italo Di Cocco, rivolge un appello, che possa rendere meno impattante tale determinazione:

Le nostre aziende hanno da sempre rispettato le regole che imponevano le prenotazioni, l’uso dei dispositivi di sicurezza, la necessità di mantenere i nominativi dei clienti per un eventuale contact tracing, il divieto di serate danzanti agli eventi e sono d’accordo e disponibili ad adeguarsi alle nuove disposizioni che prevedono la chiusura anticipata dei locali alle 24, con obbligo di esposizione di un cartello che indica il numero massimo dei clienti ammessi“. E aggiunge: “Siamo molto perplessi, però, sulla decisione del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti di limitare ad un numero massimo di 20 persone i partecipanti alle feste private soprattutto per quei locali di grosse dimensioni come saloni di 600 e 700 mq dove si possono rispettare le distanze anche di due o tre metri a persona“.

È a nostro avviso contraddittoria la norma che impone il limite massimo per le cerimonie a 20 persone ed invece consente ai locali che esercitano normalmente l’attività di ristorazione il limite a quattro persone per tavolino. Il settore ha già subito un duro colpo durante il lockdown, in cui i titolari delle attività sono stati costretti a pagare utenze e affitti nonostante la chiusura forzata. Bloccare ora nuovamente la possibilità di svolgere eventi già rimandati e per i quali sarebbero state rispettate tutte le necessarie misure di sicurezza è un ulteriore scossa che non possono permettersi“.

I gestori dei pub, inoltre, hanno già annunciato di voler presentare ricorso contro l’ordinanza della Regione Lazio, trovando ingiusto che loro debbano rispettare precisi orari di chiusura, mentre esercizi commerciali come supermercati, che vendono cibo e alcolici possano rimanere aperti ad orario continuato, aumentando gli assembramenti nelle piazze e il conseguente pericolo pubblico. Gli iscritti di Fipe Confcommercio Lazio Sud faranno di tutto nell’interlocuzione istituzionale affinché ci siano dei correttivi.

Intanto su sollecitazione di più parti, la Regione Lazio ha pubblicato le Faq sull’ordina che, pur essendo piuttosto chiara, ha ingenerato qualche dubbio.

FAQ DI REGIONE LAZIO

𝐂𝐨𝐬𝐚 𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐩𝐞𝐫 “𝐟𝐞𝐬𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐢𝐯𝐚𝐭𝐞, 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐮𝐜𝐜𝐞𝐬𝐬𝐢𝐯𝐞 𝐚 𝐜𝐞𝐫𝐢𝐦𝐨𝐧𝐢𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐢𝐠𝐢𝐨𝐬𝐞” 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐢 𝐚𝐥 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐈.𝟏 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐧.𝐙𝟎𝟎𝟎𝟔𝟑?: Si intendono le feste di natura privata, sia svolte presso abitazioni, sia presso luoghi aperti al pubblico (ad esempio: ristoranti, parchi, ecc …), anche a seguito di cerimonie religiose. A titolo esemplificativo e non esaustivo, pertanto, si intendono feste di compleanno, anniversari, battesimi, comunioni, matrimoni. Si precisa che, ai sensi dell’articolo 1, comma 6, lettera p) del DPCM 7 agosto 2020, prorogato fino al 15 ottobre con Decreto Legge n.125 del 7 ottobre 2020, le funzioni religiose con presenza di persone continuano a svolgersi secondo quanto previsto dai Protocolli siglati tra il Governo e le rispettive Confessioni, allegati da 1 a 7 del predetto DPCM 7 agosto 2020.

𝐍𝐞𝐢 𝐫𝐢𝐬𝐭𝐨𝐫𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐧𝐞𝐢 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐝𝐢 𝐬𝐨𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐬𝐭𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐢 𝐚𝐥𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝐛𝐞𝐯𝐚𝐧𝐝𝐞, 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐞𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐭𝐚𝐯𝐨𝐥𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐢 𝟒 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐬𝐞 𝐬𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐯𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐢, 𝐧𝐨𝐧𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐚𝐥 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐈.𝟐 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐬𝐢𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐯𝐢𝐬𝐭𝐨 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠𝐞𝐧𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝟒 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐚𝐯𝐨𝐥𝐨?: Si, in quanto il contingentamento a massimo 4 ospiti per tavolo è riferito alle persone che non convivono stabilmente. Pertanto, ciascun tavolo può ospitare più di 4 persone, se queste sono conviventi stabili, attestando la condizione mediante autodichiarazione.

I𝐥 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐈.𝟒 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐨𝐛𝐛𝐥𝐢𝐠𝐚 𝐥’𝐞𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞, 𝐚𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐠𝐫𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐳𝐢 𝐜𝐨𝐦𝐦𝐞𝐫𝐜𝐢𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐮𝐟𝐟𝐢𝐜𝐢 𝐚𝐩𝐞𝐫𝐭𝐢 𝐚𝐥 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐨, 𝐝𝐢 𝐮𝐧 𝐜𝐚𝐫𝐭𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢 𝐢𝐥 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 𝐦𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐚𝐦𝐦𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐧𝐞𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞, 𝐢𝐧 𝐫𝐚𝐩𝐩𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐞𝐢 𝐥𝐨𝐜𝐚𝐥𝐢 𝐞 𝐧𝐞𝐥 𝐫𝐢𝐬𝐩𝐞𝐭𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐝𝐢𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞. 𝐐𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢 𝐚 𝐜𝐮𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐫𝐢𝐟𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨?: negli esercizi commerciali e negli uffici aperti al pubblico vige di norma il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro. Pertanto, in tali casi si stimino almeno 4 mq a persona. Restano ferme le maggiori distanze interpersonali previste dall’Ordinanza n.Z00056 del 10 agosto 2020 per specifiche attività, per le quali andrà quindi proporzionato il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente, nonché le densità specifiche previste per i Centri commerciali.

𝐈𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠𝐞𝐧𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐝𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐟𝐫𝐞𝐪𝐮𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐧𝐞𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐚𝐥𝐞𝐬𝐭𝐫𝐞, 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐞 𝐝𝐢 𝐛𝐚𝐥𝐥𝐨 𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐢𝐯𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐧𝐚𝐭𝐮𝐫𝐚 𝐬𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢𝐯𝐚 𝐞𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐮𝐚𝐭𝐚 𝐢𝐧 𝐥𝐮𝐨𝐠𝐡𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐮𝐬𝐢, 𝐝𝐢 𝐜𝐮𝐢 𝐚𝐥 𝐩𝐮𝐧𝐭𝐨 𝐈.𝟕 𝐝𝐞𝐥𝐥’𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚, 𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐜𝐚𝐥𝐜𝐨𝐥𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐢 𝐩𝐚𝐫𝐚𝐦𝐞𝐭𝐫𝐢 𝐠𝐢𝐚̀ 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢 𝐧𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐞𝐜𝐞𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐎𝐫𝐝𝐢𝐧𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐧.𝐙𝟎𝟎𝟎𝟓𝟔 𝐝𝐞𝐥 𝟏𝟎 𝐚𝐠𝐨𝐬𝐭𝐨 𝟐𝟎𝟐𝟎?: Sì, bisogna considerare i valori già espressi nell’Ordinanza n.Z00056 del 10 agosto 2020, dove è indicato che per tali luoghi i flussi e l’accesso alle varie aree vanno regolamentati tenendo in considerazione la distanza di sicurezza di almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica e di almeno 2 metri durante l’attività fisica (con particolare attenzione a quella intensa). Nel primo caso, quindi, si stimino almeno 4mq a persona e nel secondo caso almeno 8mq a persona, ferme restando le disposizioni nelle diverse Federazioni sportive. Devono essere esposti cartelli indicanti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nelle varie aree di attività della struttura.

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