SEDE EX ENEL, APPROVATO IL PROGETTO DI UNINDUSTRIA: L’IMMOBILE FU OCCUPATO DA CASAPOUND

Il Comune di Latina dà il via libera alla demolizione e ricostruzione del palazzo Enel per anni occupato da Casapound

Il Dipartimento Edilizia del Comune di Latina, con un atto firmato dalla dirigente Patrizia Marchetto, ha dato il via libero al permesso a costruire richiesto da Unindustria per la demolizione e la ricostruzione di tre fabbricati nel complesso di Viale XVIII Dicembre a Latina, un tempo sede dell’Enel e per oltre tre lustri occupato abusivamente dal movimento politico di Casapound.

Ad aprile 2022, lo sgombero dell’immobile in viale XVIII Dicembre, nonostante fosse stato rinviato per due volte a gennaio dello stesso anno e agli inizi di aprile, non aveva comportato nessun problema di ordine pubblico, diversamente dalle occupazioni romane dello stesso movimento di destra.

“Portare a termine una simile operazione – si leggeva in una nota della Prefettura – non implica solo possibili risvolti negativi sotto il profilo dell’ordine pubblico ma, rappresentando un’occasione di assembramento disordinato di persone, esporrebbe tutta la collettività ad un notevole rischio di diffusione dei contagi, con gravi ripercussioni sulle strutture ospedaliere locali, attualmente già in condizione di massimo sforzo”.

Ora, Unindustria, divenuta proprietaria del complesso, ha affidato il progetto all’ingegnere Fabio Potenza e all’architetto Clemente Busiri Vici, con la previsione di abbattere i tre fabbricati e costruire uno che sarà la nuova sede dell’associazione degli industriali pontini.

Nel 2024, il presidente provinciale dell’associazione degli imprenditori, Pier Paolo Pontecorvo, aveva annunciato che era andato in porto l’acquisto della palazzina Enel. La società elettrica aveva ceduto a Unindustria l’immobile coperto da un vincolo storico architettonico. “Ci vorrà del tempo – aveva detto Pontecorvo – ma è una buona notizia”.

Il progetto della nuova sede prevede la realizzazione di un immobile unico di tre piani per un totale di 2.409,95 metri cubi. Una volumetria resa possibile dalla legge regionale sulla rigenerazione urbana per il cambio di destinazione d’uso del deposito in uffici, così da equipararlo agli due fabbricati.

Articolo precedente

RSA, LA REGIONE LAZIO METTE SUL PIATTO OLTRE 7 MILIONI

Articolo successivo

EX SPES, PROGETTI E FINANZIAMENTI A SABAUDIA: L’OPPOSIZIONE METTE IN FILA TUTTI I DUBBI

Ultime da Cronaca