La situazione in molte scuole della provincia resta critica per via del malfunzionamento dell’algoritmo. Giovannini (Gilda): “Avviati i primi ricorsi per la tutela degli insegnanti penalizzati”
“A più di dieci giorni dalla ripresa delle lezioni, in molte scuole della provincia di Latina ancora ci sono cattedre scoperte. Il motivo? Un algoritmo che non sta funzionando come dovrebbe, nonostante le rassicurazioni ministeriali sulle modifiche apportate”. Lo afferma la coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti, Patrizia Giovannini, segnalando una situazione ancora critica in diversi istituti pontini, ad attività scolastiche iniziate ormai da oltre una settimana.
“Dal 31 agosto ad oggi – spiega Giovannini – l’algoritmo ha effettuato tre turni di nomina. Già al primo turno del 31 agosto non erano state correttamente inserite a sistema tutte le effettive disponibilità, mentre rimanevano presenti posti già assegnati ai ruoli. Ciò ha fatto sì che molti insegnanti, al momento della presa di servizio, abbiano trovato i posti assegnati già occupati dai ruoli. Nel contempo altri docenti, che occupano le prime posizioni delle graduatorie, sono rimasti senza cattedra per il mancato inserimento dei posti vacanti sull’algoritmo”.
“Di fronte a tanti errori sia rispetto alle reali disponibilità, sia riguardo il funzionamento dell’algoritmo, sarebbe stato opportuno rifare completamente il primo turno di assegnazioni – sottolinea la segretaria della Gilda – ripristinando il quadro corretto delle disponibilità e ripescando tutti gli aspiranti secondo il diritto di graduatoria e di merito”.
“Inoltre – aggiunge Giovannini – ci siamo resi conto che non sono stati sistemati alcuni aspetti di malfunzionamento segnalati come sindacato al Ministero. Si è scelto di continuare su questa strada senza ascoltare il sindacato, che già nei mesi scorsi aveva preannunciato quanto poi è effettivamente accaduto. Se si fosse ritornati alle convocazioni in presenza come suggerito, tutti questi problemi non ci sarebbero stati. Ad oggi, molti docenti rischiano di non avere un incarico o, pur avendo una buona posizione in graduatoria, di non ottenere supplenze brevi perdendo il carattere della continuità del servizio. Questo modo di operare ha scontentato tutti, famiglie e alunni inclusi. Ci sono casi di insegnanti che hanno lavorato per diversi anni nelle medesime scuole e quindi di ragazzi che non li rivedranno in classe quest’anno. Come al solito, la continuità didattica non interessa al Ministero”.
“Come Gilda stiamo già sostenendo legalmente tutti i docenti lesi da tale malfunzionamento. A livello nazionale, stiamo procedendo sulla linea del ricorso già avviato lo scorso anno al fine di conoscere i criteri di funzionamento dell’algoritmo e valutare, sulla base dei dati raccolti, un’azione decisiva per cancellare definitivamente questo sistema pieno di buchi”.