SCIPPI E FURTI CON STRAPPO A LATINA: ARRESTATO 34ENNE. GIÀ CONTIGUO AI CLAN TRAVALI E DI SILVIO

Scia di rapine e furti con strappo a Latina: arrestato dalla Polizia il tunisino Jandoubi, già condannato come pusher nel processo “Alba Pontina”

La Polizia di Latina, al termine di una complessa attività di indagine, ha individuato l’autore delle numerose rapine e furti con strappo compiuti nelle ultime settimane nel capoluogo, sottoponendolo alla misura del fermo di indiziato di delitto di iniziativa

L’uomo, Mohamed Jandoubi, 34 anni, pluripregiudicato e contiguo ad un noto sodalizio criminale del capoluogo, è ritenuto essere l’autore di almeno due eventi criminali, tra i quali uno al Piccarello e uno in Via Quinto Ennio (vicino Via Ezio) ai danni di due donne, ed è stato intercettato dagli agenti della Squadra Mobile proprio mentre si stava recando presso la stazione ferroviaria di Latina, evidentemente allo scopo di fuggire.

CHI È – Jandoubi rientra peraltro anche nella nota inchiesta “Alba Pontina” sul Clan Di Silvio capeggiato da Armando detto “Lallà”. L’uomo, nato in Tunisia, è l’ex convivente di Valentina Travali, sorella dei fratelli Travali, coinvolta sia in “Alba Pontina” che nell’operazione “Reset”, e protagonista del video rap girato ai Palazzoni per cui è stata tradotta in carcere.

A settembre 2020 Jandoubi è stato condannato a 2 anni e 4 mesi per spaccio di stupefacenti, anche in sede di Appello, nel processo “Alba Pontina”, ossia il filone che ha confermato il metodo mafioso per i figli di Lallà e che si è svolto a Roma per tutti coloro che hanno scelto, come il 34enne tunisino, il rito abbreviato. Stessa pena per Hacene “Hassan” Ounissi (all’epoca dei fatti – ossia 2015-2016 – compagno di Valentina Travali) e due mesi in meno per la medesima Valentina Travali: tutti e tre, in quell’inchiesta della Squadra Mobile di Latina, “Alba Pontina” per l’appunto, erano accusati di aver spacciato sostanza stupefacente, cocaina ed eroina, tra Via Corridoni (Quartiere Nicolosi) e Piazza del Quadrato. Prima in proprio e poi per conto del Clan Di Silvio che aveva imposto a loro l’acquisto della cocaina, forti anche del fatto che, nel frattempo, il Clan Travali era stato indebolito dagli arresti eseguiti con l’operazione Don’t Touch (2015).

LE INDAGINI SUGLI SCIPPI – Tornando all’arresto odierno di Janodubi, le investigazioni hanno duramente impegnato i poliziotti della Squadra Volante e della Squadra Mobile, che non si sono risparmiati per arrivare ad individuare il responsabile dei diversi fatti delittuosi che stavano creando un crescente allarme sociale tra i cittadini.

Le attività di indagini realizzate dalla Questura – si legge in una nota della Polizia di Stato – sono state sia di tipo tradizionale – con una assidua attività di pattugliamento su strada – sia di natura tecnica, mediante l’esecuzione di numerosi e ripetuti sopralluoghi nelle aree dove l’uomo aveva colpito e l’acquisizione di una quantità considerevole di materiale video, attentamente esaminata.

In aggiunta ai due episodi contestati e per i quali è scattato il fermo, gli investigatori – concludono nella nota – stanno raccogliendo ulteriori elementi in relazione ad altri episodi criminosi di cui l’uomo si è reso responsabile. Solo quale settimana fa, ad esempio, con modalità affini, è stato derubato in Via Isonzo uno studente di 18 anni a cui è stata strappata una catenina d’oro.

Il 34enne, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Roma – Regina Coeli a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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