SCARICHI DAL CANALE DI CELLOLE NEL MARE: “È IN PERICOLO ANCHE IL GOLFO DI GAETA”

Il canale di Cellole che scarica direttamente nel mare, la denuncia della consigliera comunale di Formia Paola Villa (Un’Altra Città e Movimento Cinque Stelle)

Non è la prima volta che l’ex sindaco di Formia si reca in Campania, a Cellole, per denunciare gli scarichi del canale che viene dall’idrovora posizionata sul territorio di quel comune. Scarichi che finiscono direttamente nelle acque in mare, nel tratto di costa sul territorio del comune di Sessa Aurunca. E a seguire, questa è la preoccupazione di competenza della consigliera di opposizione formiana, nel golfo di Gaeta.

“Dal punto di scarico – spiega Villa – ci voglio circa 32 minuti di macchina per arrivare a Formia. Quelle acque arrivano dal pantano di Cellole e di Sessa Aurunca, in quelle acque vi arriva il canale del depuratore di Cellole, vi arrivano le acque di alcune aziende zootecniche e alcune attività commerciali che non depurano come è previsto dalla legge, scaricano i liquami direttamente nei canali, alcuni arrivano all’idrovora, altri al Rio Trenta Palmi affluente del Garigliano”.

“A monte dell’idrovora c’è un’enorme vasca dove si “stoccano” le acque, solitamente l’idrovora apre le proprie pompe di sera verso le 22.00 e scarica a mare tutte le acque superflue. Di sera è difficile vedere chiaramente il colore delle acque scaricate e le schiume, è palese ed inequivocabile solo l’odore. Il 2 ottobre l’idrovora si è azionata tra le 13,30 e le 13,45 e abbiamo potuto vedere e sentire la portata, il colore scuro, le schiume, l’olezzo maleodorante di tutte le sue acque. È stato possibile vedere il netto contrasto tra le acque scaricate e quelle blu del mare. Lo stesso nostro mare”.

“Infatti – prosegue Villa – tutte le acque arrivano nel nostro golfo, l’idrovora scarica a circa 3226 metri dalla foce del Garigliano. Tutto questo è stato già da tempo denunciato alle autorità competenti, tutto questo è a conoscenza di chi ha il compito di intervenire”.

“La politica e gli amministratori – conclude l’ex prima cittadina formiana – devono portare avanti il tavolo già avviato dal Comune di Formia nel 2019 con le amministrazioni di Cellole e Sessa Aurunca affinché si ponga la parola fine a questo scempio. Un tavolo lasciato morire, ad oggi “nessuno vuole disturbare nessuno” e si fa finta che non esista tutto questo, si parla di fioritura algale, di battello spazzamare, di schiume venute fuori dal nulla. Bisogna mettere mano ai depuratori, ispezionare seriamente quelle aziende zootecniche e non fare finta di niente”.

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