SANITÀ PONTINA, CAPPONI (PD): “NARRAZIONE DI ROCCA SMENTITA DAI FATTI”

Ospedale Santa Maria Goretti di Latina
Ospedale Santa Maria Goretti di Latina

Sanità pontina: la componente del Pd di Latina, Francesca Capponi, puntualizza alcune questioni riguardanti il Santa Maria Goretti

“Ho ritenuto necessario fare il punto su alcuni passaggi della destra di governo alla Regione Lazio in particolare dopo la visita a Latina del Governatore Rocca per inaugurare servizi di potenziamento all’Ospedale Santa Maria Goretti e a seguito della scelta sui fondi per il sostegno alla maternità fragile.
In occasione della recente visita a Latina il Governatore Rocca ha dichiarato secondo quanto riportato dalla stampa locale che : ”Latina sarà al centro di una profonda riorganizzazione del sistema sanitario. Sono orgoglioso di essere qui perché questa provincia ha pagato forte il prezzo della politica romano-centrica del passato che ha creato una situazione di disarmonia sul territorio: ora le cose cambieranno”.

Francesca Capponi

Dichiarazioni rese in occasione dell’inaugurazione della nuova cardiologia d’eccellenza: ovvero la nuova Unità di Terapia Intensiva Cardiologica UTIC e la nuova sezione di Emodinamica, con sala angiografica di ultima generazione.
Corre l’obbligo di rilevare ed obiettare quanto segue.
Le strutture inaugurate sono il frutto della programmazione, dello stanziamento delle risorse, della progettazione, della gara d’appalto e della realizzazione dei nuovi servizi operata dal governo di centrosinistra a guida PD. È evidente che il Governatore Rocca abbia inaugurato semplicemente ciò che è frutto del lavoro della precedente amministrazione.
Sull’accusa di sanità romano centrica fatta in occasione della presenza al Santa Maria Goretti di Latina c’è evidente confusione da parte del Governatore. La scelta di individuare Latina come DEA di II livello, primo ospedale con alte specialità fuori della città di Roma è stata operata dalla giunta di centrosinistra regionale a guida Marrazzo. Nel 2010, con la vittoria della destra in Regione, veniva revocata la decisione di Latina DEA di II livello e venivano istituite le famigerate macroaree con le strutture provinciali del Lazio declassificate e impoverite, con obbligo di riferimento per ogni prestazione complessa ai grandi ospedali romani e per la Asl di Latina il riferimento era il San Camillo. Inoltre con provvedimento del settembre 2010 la destra al governo regionale ha decretato la chiusura di 25 strutture ospedaliere, tutte delle province del Lazio e nessuna di Roma : nella nostra provincia furono chiusi gli ospedali di Sezze, Priverno, Gaeta e Minturno.

Con la vittoria di Zingaretti, nonostante il commissariamento della sanità causato dall’enorme debito e dal deficit annuale pauroso degli anni della destra alla Regione dal 2000 al 2005, Latina è stata nuovamente individuata come Dea di II livello. Si tratta di un processo di accreditamento che può essere ultimato quando l’ospedale di Latina abbia realizzato i servizi essenziali per essere classificato di II livello. Il processo è stato avviato e ultimato con il centrosinistra e oggi il Governatore Rocca deve solo prendere atto di ciò che è stato già fatto da chi lo ha preceduto. Stesso discorso per il nuovo ospedale di Latina programmato e interamente finanziato grazie all’impegno del PD della provincia di Latina e alle scelte del governo regionale di centrosinistra: tra regione e ministero stanziati 300 milioni di euro.

A proposito di accentramento che crea inefficienza la destra si è subito distinta con il provvedimento che blocca per le Asl del Lazio le assunzioni di personale sanitario attingendo dalle graduatorie in vigore. Il provvedimento doveva avere lo scopo di monitorare meglio la spesa per il personale . Si è tradotto in inefficienza poiché è tutto bloccato da mesi con aggravio per operatori sanitari e pazienti a causa del periodo estivo in cui il personale in servizio diminuisce per le ferie e a causa del pensionamento che prosegue .

Sulla scelta dei fondi regionali a sostegno della maternità fragile risulta incomprensibile la scelta di escludere i consultori familiari e i servizi sociali dei comuni dalla rete di assistenza alle mamme per ottenere un contributo. Un’esclusione grave e avvenuta non per caso.
Sulla sanità occorre un’iniziativa costante del PD per evidenziare le incapacità della destra regionale sin dai primi passi e per contrastare la narrazione sulla sanità come già avvenuto. Bene il prossimo appuntamento provinciale programmato sul tema sanitario dal PD2.

Lo scrive, in una nota, Francesca Capponi, componente Direzione Provinciale PD Latina.

Articolo precedente

MINACCE AI GENITORI PER I SOLDI: IN ARRESTO 47ENNE DI APRILIA

Articolo successivo

INTERRUZIONI IDRICHE A SEZZE, SINDACO: “IO STESSO NON HO L’ACQUA. CONFRONTO CONTINUO CON ACQUALATINA”

Ultime da Politica