“Sono stati inaugurati nei giorni scorsi la nuova Utic e il nuovo reparto di Emodinamica dell’ospedale Goretti, che sono andati ad arricchire l’offerta di un reparto di eccellenza, al vertice in Italia per la cura dell’infarto. Un evento che però si è trasformato in una passerella di politici, consiglieri comunali e regionali, parlamentari ed europarlamentari pronti a farsi fotografare accanto al presidente della giunta regionale Rocca.
È mancata invece la voce di chi la sanità la vive e la pratica ogni giorno fra le mille difficoltà. In quella cavità enorme che sta diventando la sanità pubblica, ogni tanto risplende una gemma preziosa, un reparto d’eccellenza che resiste nonostante tagli e disincentivi. La sfilata allora va bene per soddisfare l’ego dei politici che vogliono dare una prova di forza della ‘filiera’, purché tutto sia coerente con una politica che abbia una missione precisa: quella di valorizzare il lavoro degli operatori, tutelare la sanità pubblica e l’offerta ai pazienti, sostenere le eccellenze dei territori”. Sono le considerazioni di Lbc e del gruppo che all’interno del movimento si occupa di questo settore.
“Il lavoro che ha portato all’eccellenza il reparto della Cardiologia nasce da lontano – continua Lbc – con il progetto Rete dell’infarto e con protocolli e procedure applicati da team medici di alto profilo. E’ una cosa di cui andare fieri come comunità e che non ha colore politico. In ogni caso è politico l’indirizzo che deve essere dato anche dall’amministrazione comunale con atti concreti per salvaguardare la sanità pubblica, favorendo i percorsi e facilitando l’uso delle risorse pubbliche al meglio, cosa che è stata fatta durante l’amministrazione Coletta.
A proposito dunque di ‘Latina città cardioprotetta’, anche in questo caso i risultati non sono casuali ma frutto di un percorso impegnativo inaugurato con un protocollo sottoscritto dalla precedente amministrazione. Ora si sta rinnovando un percorso già avviato. Non è più tempo di narrazioni distorte e slogan. La sanità non è fatta di passerelle ma di fatti concreti, di persone, di idee e competenza”.