SANITÀ, “GLI OPERATORI DEL CUP PONTINI DIMENTICATI DALLE ISTITUZIONI”. L’APPELLO AL GOVERNATORE DEL LAZIO

L'ingresso del Cup a Latina
L'ingresso del Cup a Latina

“Gli operatori del Cup della provincia di Latina dimenticati dalle istituzioni”, è l’appello denuncia del responsabile del Comitato Boschetto, Gricilli e Macallè, Enzo Musilli

“Vi è capitato di andare ad un Cup (Centri Unici di Prenotazioni) per sbrigare una qualsiasi pratica sanitaria e trovare un solo sportello aperto, con 50 persone in attesa? Ma soprattutto, di fronte a 5 sportelli presenti per il servizio ben 4 sono chiusi? E allora parliamo di queste operatori/trici agli sportelli dei Cup che sono assunte da una Cooperativa che svolge questo servizio per conto delle Asl.

Gli Operatori lavorano allo sportello con un monte ore assegnato, nel bando, dalla Asl di Latina e pertanto, in base al monte ore, vengono impiegate. Infatti gli Operatori non possono sforare il monte ore perché non verrebbero retribuite ed ecco perché capita che vengano chiusi alcuni sportelli, solitamente dopo le ore 11, lasciando di stucco chi sta ad aspettare, allungando i tempi di attesa ed i notevoli disagi per gli Utenti. Immaginate un paziente, in questo caso troppo paziente, che ha una visita specialistica e si presenta allo sportello per timbrare la ricetta e deve aspettare alcune volte anche un’ora rischiando di perdere l’appuntamento con il medico che ha prenotato magari 6 mesi prima?

Enzo Musilli, responsabile del Comitato Boschetto, Gricilli e Macallè

È possibile che tutti si girino dall’altra parte e la Asl non prenda provvedimenti per migliorare il sistema-servizio? La Asl fissa il monte ore da assegnare nel Bando Pubblico (a proposito l’ultima gara è stata invalidata), non avendo cura di approfondire le esigenze degli Utenti-Cittadini, conteggiando così un adeguato monte-ore, e questo forse per risparmiare, creando in questo modo disservizi vari agli sportelli Cup delle aree dell’intera Provincia di Latina, e non permettendo cosi agli operatori di avere una migliore remunerazione, per raggiungere un adeguato livello economico, visto l’aumento del costo della vita.

Ma soprattutto, se la Asl dovesse pagare circa 45 euro per un’ora di lavoro alla Cooperativa per i suoi Operatori, quanto percepirà di netto l’operatore allo sportello per un’ora? Se gli Operatori venissero assunti dalla Regione una parte di questi potrebbero essere spesi per migliorare i servizi per ora ritenuti carenti. Il problema non è solo economico, ma riguarda il futuro di più di 100 Operatori del Cup di tutta la provincia di Latina, affinché possano avere un futuro che dia a loro e alle loro Famiglie una maggiore serenità.

Ed ancora un altro problema che aggrava la situazione già compromessa di queste persone: durante e dopo il Covid non hanno avuto alcun riconoscimento, mentre altre categorie sono state assunte dalla Asl, a loro invece è stata chiusa la porta in faccia. Anche loro avevano diritto di essere assunti dalla Regione o internalizzati dal servizio sanitario nazionale, come del resto era stato loro promesso. Forse bisogna aspettare il Tar del Lazio o sarebbe più opportuno un intervento che venisse a sanare questa situazione che dura da 20 anni?

Poi, oltre al danno anche la beffa: è vero che gli Operatori vengono riassunti dopo ogni bando di gara ma perdono la continuità del servizio, almeno così sembra. Insomma di carne al fuoco ce ne è parecchia e sempre sulla pelle dei lavoratori, ma tutto tace e tutti restano immobili girandosi dall’altra parte. Allora il Comitato di Boschetto, Gricilli e Macallè di Priverno si appella al Presidente della Regione Lazio Fracnesco Rocca, che ha mantenuto la delega alla Sanità, affinché voglia affrontare questo serissimo problema per ridare Dignità a questa Categoria di Lavoratori”.

Così, in una nota, il Responsabile:Enzo Musilli del Comitato di Boschetto, Gricilli e Macallè.

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