Per il 2020, a quanto dichiara l’assessore regionale alla Sanità D’Amato, 20 milioni di investimento e stop alle gare al massimo ribasso per l’assistenza domiciliare
Dal 2020, ci dovrebbero essere alcuni cambiamenti nel campo dell’Assistenza Domiciliare integrata della Regione Lazio, con un investimento di 20 milioni allo scopo di poter aumentare sensibilmente la quantità di utenze over 65 prese in carico dal servizio (ad oggi sono 26mila i pazienti ultrasessantacinquenni seguiti in assistenza domiciliare). A dichiararlo è Alessio D’Amato, l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio.
Il secondo annuncio importante riguarda il sistema di assegnazione degli appalti tutt’ora vigente, quello delle gare al massimo ribasso, che verrà sostituito con un sistema di accreditamento delle strutture che erogano servizi domiciliari e anche un percorso di utilizzo di sistemi tecnologici avanzati.
“A partire dal prossimo 1° gennaio partirà una vera e propria rivoluzione nell’Assistenza Domiciliare Integrata della Regione Lazio. Investiamo 20 milioni di euro con l’obiettivo di raddoppiare la presa in carico dei pazienti over 65 anni – ha detto D’Amato – Abbiamo inoltre deciso di dire addio alle gare al massimo ribasso per sostituirle con il sistema di accreditamento delle strutture che erogano servizi domiciliari e anche un percorso di utilizzo di sistemi tecnologici avanzati. Questo ci permetterà di garantire i migliori standard qualitativi del servizio offerto all’utenza. Offrire un sistema di cure domiciliari migliori e dall’elevata qualità assicura maggiore serenità per il paziente e per i loro famigliari. Se vogliamo offrire risposte alle crescenti richieste sanitarie di una popolazione che invecchia sempre di più dobbiamo accelerare sull’Assistenza domiciliare e sulla Telemedicina. Nel Lazio abbiamo 26mila pazienti ultrasessantacinquenni seguiti in assistenza domiciliare e ci poniamo l’obiettivo di raddoppiarli. Esperienze importanti di Telemedicina, soprattutto per il monitoraggio dello scompenso cardiaco e dei parametri vitali. Ma abbiamo bisogno di dare una accelerazione perché è questa la sanità del futuro che consente maggiore appropriatezza, riduzione dei costi e dei trasporti per i cittadini”.