3 milioni e 200mila euro. È questa la cifra che il Ministero della Salute deve corrispondere, entro la fine di novembre, agli eredi di un uomo e una donna di Latina deceduti nel 1986 e nel 2001 per aver contratto, causa trasfusioni di sangue, infetto l’epatite B e C.
Le trasfusioni di sangue avvenero all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina e alla clinica Villa Fiorita di Capua (provincia di Caserta).
Ad ottenere l’accordo a favore dei famigliari delle vittime è stato l’avvocato Renato Mattarelli dello Studio legale Mattarelli-Mezzini, specializzato nei “danni da sangue” e leader nazionale nella consulenza e assistenza giudiziaria e stragiudiziaria nel settore della responsabilità sanitaria e dei danni da trasfusioni di sangue infetto
“Entrambi i casi giudiziari si sono contraddistinti per lo smarrimento delle cartelle cliniche e dalla prescrizione del diritto al risarcimento – spiega Mattarelli a Il Messaggero – Si è trattato di due cause che gli stessi giudici hanno definito di elevata difficoltà giuridica“.
Le vittime in questione sono decedute per cirrosi epatica: la donna, nata nel 1927, fu contagiata a Capua nel 1968 e morì nel 2001; l’uomo, del 1912, contrasse la malattia nel 1973 al Goretti di Latina e morì nel 1986.