Scuole a Sabaudia: il prodotto rinvenuto è il Clorpirifos – Metile con concentrazioni vicine alle zero. Il CTU della Procura ha comunicato le successive azioni da intraprendere
I plessi chiusi di Sabaudia, ora, hanno una causa: il Clorpirifos – Metile, un pesticida rilevato dall’Arpa Lazio che, seppur in misura minima, ha obbligato l’amministrazione di Giada Gervasi alle precauzioni del caso.
A dettare i tempi della riapertura dei plessi e sopratutto le azioni da mettere in atto per eliminare il problema, è il consulente tecnico della Procura di Latina che, dopo le ispezioni nei luoghi, ha spiegato al Comune cosa fare da qui in avanti per tornare a una situazione di normalità, con tutti gli alunni ai loro posti.
“L’Amministrazione comunale di Sabaudia, visto il nulla osta del Procuratore della Repubblica, Dott. Lasperanza, e le analisi trasmesse dell’Arpa Lazio – scrive in una nota il Comune – comunica che il prodotto rinvenuto è il Clorpirifos – Metile e che allo stato attuale è stato riscontrato in tutti i plessi campionati in misura vicinissima allo zero.
Nella giornata di ieri martedì 1 ottobre 2019 il Consulente tecnico d’ufficio (CTU) nominato dalla procura della Repubblica ha effettuato un sopralluogo esplorativo nei plessi al fine di predisporre le azioni necessarie per rendere fruibili le scuole. Visti che dai primi e gli ultimi campionamenti si è potuta constatare una riduzione significativa della concentrazione del clorpirifos-metile, il tecnico, sentito il dirigente Asl competente, ha suggerito di trattare pareti e pavimenti con una soluzione e successiva tinteggiatura anche dei soffitti trattando i pavimenti sempre con la medesima soluzione. Per banchi e suppellettili, il consiglio è di lavare con soluzione di bicarbonato di sodio, asciugare, poi ulteriore lavaggio per strofinio con alcool denaturato.
Al termine di questi trattamenti, Arpa Lazio farà nuovi campionamenti e se i provvedimenti adottati risulteranno efficaci, si procederà con la riapertura dei plessi”.