Sabaudia: revocata la Delega all’Agricoltura a Brina. Interviene l’ex consigliere comunale Massimo Celebrin: “Il comparto vuole vederci chiaro”
“Agricoltura e allevamento rappresentano per il territorio una grossa fetta di PIL e come ex delegato di settore, nella passata amministrazione, me sono occupato in prima persona.
C’è da dire che l’agricoltura a Sabaudia ha sempre camminato da sola, con le proprie forze, grazie alla preparazione degli imprenditori, alla loro tenacia e attitudine al duro lavoro. Ciò non significa, tuttavia, che la decisione del sindaco di revocare la delega al consigliere Brina abbia lasciato indifferente il comparto. Il sentimento più comune è di sorpresa e perplessità.
Non si possono discutere le motivazioni perché non si conoscono, magari il sindaco vorrà essere più esplicito nei prossimi giorni per concedere ai cittadini di inquadrare meglio la situazione. Detto ciò, nascono spontanee alcune considerazioni.
È passato appena un anno di consiliatura, c’è stato un tentativo di mediazione e confronto? Le prese di posizione, non adeguatamente supportate da motivi oggettivi e facilmente individuabili, rischiano di apparire come inutili provocazioni.
Alla luce dello spirito democratico e del buon senso che devono animare ogni uomo politico, voglio sperare che non sia troppo tardi per recuperare lo strappo interno, nell’interesse della comunità, della continuità amministrativa, dell’opportunità di far leva sui giovani, che questa coalizione ha esplicitato in campagna elettorale.
Il consigliere Brina si stava peraltro occupando dello smaltimento delle plastiche (ho personalmente partecipato a degli incontri) tema delicato e urgente nell’agenda di settore. Che ne sarà ora di questo impegno? Chi prenderà il testimone? Quali sono le colpe del giovane consigliere che hanno scatenato la revoca?
Al di là delle scelte politiche, ai cittadini resta un gesto che appare come un atto di forza incomprensibile. Il settore vuole comprendere meglio cosa aspettarsi per il futuro e che ne sarà degli impegni presi”.
Lo dichiara, in una nota, Massimo Celebrin.