Accusati di aver derubato un negozio automatico h24 al centro di Latina: sono stati entrambi condannati dal Tribunale di Latina
Il collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Gian Luca Soana, ha emesso le condanne per la rapina consumatasi a Latina lo scorso anno e di cui erano accusati il 29enne Andrea Cupellaro e il suocero 49enne Rocco Torsello, difesi dagli avvocati Alessia Vita e Aurelio Cannatelli. Il Pubblico Ministero Andrea D’Angeli, al termine della requisitoria svolta stamani, 27 giugno, ha chiesto per Cupellaro la pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione, mentre per Torsello una condanna a 9 anni.
La tesi difensiva, invece, nell’arringa dei due legali, è stata quella di una spedizione punitiva. Dato per assodato il furto commesso nel negozio di Latina, la difesa ha sostenuto che la persona offesa, già destinataria di furto, aveva organizzato una spedizione punitiva che si tramutò in una vera e propria fuga di circa 30 chilometri: i due imputati, infatti, furono inseguiti sia dal derubato che dai poliziotti.
Per tale ragione, è stata chiesta l’assoluzione per la resistenza a pubblico ufficiale. Alla fine, il Tribunale ha condannato a 6 anni Cupellaro e a 6 anni e 8 mesi Torsello, entrambi presenti nella camera di sicurezza dell’Aula.
Lo scorso autunno, l’allora Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giorgia Castriota, aveva convalidato i loro arresti poiché accusati del reato di rapina impropria per un colpo messo a segno l’11 novembre 2022 quando, di notte, erano stati sorpresi dallo stesso titolare del negozio h24, in via IV Novembre, a Latina, intenti a svaligiare l’incasso della serata.
Cupellaro e Torsello, peraltro, erano stati recentemente denunciati dai poliziotti del Commissariato di Cisterna di Latina per il reato di ricettazione: sono stati individuati come coloro che hanno rubato 14 tablet alla scuola di Borgo Faiti.
Entrambi di Cisterna e già noti alle Forze dell’Ordine sono stati arrestati per il furto al negozio, dopo che i militari erano stati allertati dallo stesso titolare del negozio h24, che vende snack e bibite, e al termine di una rocambolesca fuga.
Fu infatti lo stesso titolare, dapprincipio, a mettersi all’inseguimento dei due uomini, avendo visto in tempo reale, grazie al circuito della video-sorveglianza, il furto. Il titolare nell’inseguimento, nella ricostruzione contestata dei poliziotti, fu persino speronato dai due uomini nel tentativo di farlo desistere. Al che, già avvertiti dal titolare del negozio, arrivarono i Carabinieri che, a seguito di un inseguimento a piedi, arrestarono i due uomini.