RIVENDICAZIONI DELLE DIVISE ROSSE DEL 118. DOPO “BASTA BUGIE” CONFAIL SI STRUTTURA SU LATINA, ROMA E VITERBO

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La manifestazione in piazza Oderico da Pordenone, di fronte alla Regione Lazio

Mercoledì scorso Confail aveva organizzato a Roma “Basta bugie”, un flashmob davanti al Palazzo della Regione in cui le divise rosse impiegate dalle ditte appaltatrici dei servizi di Ares 118 rivendicavano il riconoscimento del proprio lavoro e dei propri diritti. Il premio di mille euro lordi per l’emergenza Covid-19 i dipendenti dell’Azienda Regionale Emergenza Sanitaria lo hanno percepito, ma per gli operatori 118 di cooperative e società private neppure se ne parla.

Manifestazione dello scorso 15 luglio di Confail a Roma

Intanto se il sindacato Confail Sanità già nei mesi scorsi aveva provveduto ad attribuire la delega alla rappresentanza in Provincia di Latina a Vinicio Amici, da ieri anche la Provincia di Roma ha un proprio rappresentante in Alessio Elcani, operatore con esperienza decennale nel trasporto di emergenza-urgenza. Segretario della Provincia di Viterbo sarà Giuseppe Cocucci, con 20 anni di esperienza alle spalle come soccorritore. Cocucci in particolare passò agli onori delle cronache della Tuscia quando nel dicembre 2016 salvò dal soffocamento una bambina praticando la manovra di Heimlich davanti a decine di presenti. Il gesto provvidenziale quanto efficace gli valse la consegna del premio Maestro Fardo presso la Parrocchia viterbese di San Leonardo Murialdo. Il setino Vinicio Amici è stato infine nominato Segretario Generale Sanità Lazio.

Amici dopo l’attribuzione della delega a livello regionale ha dichiarato: “Nel corso di questi anni e mesi ci siamo battuti e ci stiamo battendo con spirito collaborativo per una questione vitale: i nostri diritti, la tutela di ogni professionista e la sicurezza del posto di lavoro…riscontriamo con rammarico che l’Assessore D’Amato non accetta di dialogare direttamente con gli operatori i veri eroi di questa pandemia, ma preferisce perseguire il dialogo con le organizzazioni sindacali che contano. Proprio quelle OO.SS. che hanno contribuito a portare allo sbando questo servizio creando disparità di remunerazione, partendo da contratti peggiorativi e arrivando all’assoluto mutismo sui premi messi a disposizione dalla Regione Lazio: circa 25 milioni di euro ripartiti tra gli operatori sanitari di Ares e delle strutture sanitarie da cui sono però stati esclusi tutti gli operatori del 118 esternalizzato”.

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