RISSA SUL LUNGOMARE DI GAETA: IN OSPEDALE UN 14ENNE. LA VIOLENZA DAI SOCIAL ALLA STRADA

rissa

Maxi rissa e botte da orbi nei giardini di Marina di Serapo a Gaeta: a essere coinvolti tra i venti e i trenta ragazzi, anche minorenni. Uno di loro in Ospedale

Ormai è una moda, di quelle orripilanti come il knockout game che ha visto soccombere in giovane di Aprilia solo pochi giorni fa.
A dicembre scorso, sempre a Gaeta, un altro episodio di violenza tra giovani che si erano dati appuntamento, tramite social, per poi darsele in pubblico e fuggire all’arrivo delle gazzelle della Polizia.

Sabato pomeriggio, 6 febbraio, il primo giorno in zona gialla dopo due settimane di castigo arancione, l’ennesimo episodio. Sempre a Gaeta, nei giardinetti sul lungomare di Serapo. Un’orda di ragazzini si sono riversati in strada, da Formia, Minturno e, naturalmente, Gaeta, e da lì è scoppiato il parapiglia. Sono volati schiaffi, calci, pugni, urla e, alla fine, c’è scappato pure il ferito: un 14enne finito in Ospedale a causa di una botta ricevuta da una mano che impugnava un casco. Prognosi di 30 giorni e brutta ferita alla bocca.

Sul posto, sono intervenuti i Carabinieri ed è stata aperta un’indagine. Difficile senza dubbio l’inchiesta dei militari, considerato il codice dell’omertà che vige, in questi casi, tra i più giovani, proprio come sta capitando ad Aprilia dove i protagonisti del colpo da knock out contro un 18enne non stanno parlando pur interrogati dal Reparto Territoriale dei Carabinieri di Aprilia.

Di risse, anche di efferata violenza, ce ne sono sempre state. A Latina, i 50enni ne ricordano una divenuta “storica” per portata e persone coinvolte sfociata su Corso della Repubblica e proseguita persino dentro una libreria, la storica “Manzoni”. Tuttavia, a fare da filo conduttore alle risse degli Anni 20, come quella registrata sempre a dicembre presso il Pincio di Roma, sono i social: da Facebook (molto meno praticato dai più giovani), Instagram, Tik Tok e altri.

Un commento di troppo, un video, una parola, un like e scatta l’appuntamento violento tra giovani che giocano a fare le gang. E, qualche volta, qualcuno finisce in Ospedale, sperando che la prossima volta non si stia qui a commentare il morto.

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