“RISIKO”, ARRIVANO LE CONDANNE PER LA GANG DI DEL VECCHIO: QUASI UN SECOLO E MEZZO DI RECLUSIONE

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Processo “Risiko”: emessa la sentenza nell’udienza preliminare sul gruppo capeggiato dal narcos di Fondi, Massimiliano Del Vecchio

Assicurato alle patrie galere l’ex latitante Massimiliano Del Vecchio, narcos che negli anni ha accresciuto potere e ambizioni nella malavita pontina e oltre, è di oggi, 28 ottobre, la prima sentenza col giudizio abbreviato che riguarda i sodali del 42enne di Fondi.

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma, Livio Sabatini, ha pronunciato la sentenza con cui condanna il gruppo di Massimiliano Del Vecchio, il quale subirà a parte il suo processo. Pesanti le condanne per gli imputati giudicati oggi: 18 anni e 3 mesi per Gianluca Del Vecchio, fratello del capo del sodalizio Massimiliano Del Vecchio; 18 anni per Alessandro Artusa, per cui è stato riqualificato il capo d’imputazione che lo dava come promotore del sodalizio, e 18 anni per Roberto Ciarelli; 10 anni e 6 mesi per Alberto Di Vito; 8 anni e 6 mesi per il collaboratore di giustizia Johnny Lauretti e 2 anni e 8 mesi per la compagna Maria Teresa Alecci; 11 anni e 4 mesi per Giovanni Masella; 8 anni e 6 mesi per Luciano Zizzo, per cui è caduta l’accusa dell’associazione per delinquere; 10 anni e 6 mesi per Daniel De Ninno; 13 anni e 6 mesi per Giovanni Rotunno; 6 anni e 8 mesi per Adolfo Bortone; 6 anni e 4 mesi per Claudio Pinto; infine 16 anni e 4 mesi per Luigi Buonocore, narcos e cinta di collegamento con la camorra romana di Senese e la ‘ndrangheta. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Maurizio Forte, Benedetta Orticelli, Oreste Palmieri, Pasquale Cardillo Cupo, Andrea Palmiero, Cesare Placanica e Giovanni Fiorino.

Lo scorso 24 luglio, si erano concluse le arringhe degli avvocati difensori nell’udienza preliminare. Il procedimento penale è quello denominato Risiko e ad essere contestata è un’associazione per delinquere finalizzata a spaccio ed estorsioni che si muoveva tra Fondi (città principale), Latina e altri centri pontini.

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Dalla maxi indagine, che assommava ben tre attività investigative – le quali hanno coinvolto Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina, Squadra Mobile pontina, militari dell’Arma della Compagnia di Terracina e poliziotti del Commissariato di Fondi, tutti coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina – si è arrivati lo scorso 26 novembre 2024 alla retata che ha emesso un’ordinanza imponente: carcere per tanti personaggi della malavita pontina che si intrecciava tra la città della Piana e il capoluogo di provincia.

Giovanni Masella in mezzo alle banconote

Un gruppo criminale capeggiato da Massimiliano Del Vecchio, che è riuscito a farla franca rendendosi latitante un attimo prima delle manette, e l’altro fondano Johnny Lauretti il quale, in seguito a questa operazione, ha deciso di dire basta e diventare collaboratore di giustizia. Come noto, Del Vecchio è stato catturato ad agosto scorso grazie alla collaborazione tra Carabinieri del Nucleo Investigativo e Guardia Civil spagnola. A ottobre è arrivata l’estradizione, la conseguente sorveglianza speciale e il silenzio del narcos interrogato proprio in ragione dell’ordinanza “Risiko”, eseguita a suo carico solo dopo il suo ritorno forzato in Italia.

Le investigazioni hanno consentito di ricostruire l’esistenza di un’associazione armata dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Un grippo che partito da Fondi aveva assoldato anche personaggi di peso criminale nel capoluogo di provincia come Roberto Ciarelli, figlio del boss Ferdinando Ciarelli detto “Furt”, e Alessandro Artusa condannato per sentenza passata in giudicato per l’omicidio Saccone commesso a Latina alla fine degli anni novanta. Gli imputati utilizzavano il sistema criptato “Encrochat”, che è stato possibile decriptare grazie all’individuazione, in territorio francese, del server sul quale confluivano tutte le chat. Un sistema da criminalità di Serie A.

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Lo scorso 15 luglio, si era celebrata la prima tappa della udienza preliminare, davanti al Gup del Tribunale di Roma, e i pubblici ministeri Francesco Gualtieri, Martina Taglione, Valerio De Luca e Alessia Natale hanno chiesto le condanne per coloro che hanno chiesto il rito abbreviato al termine di una lunga requisitoria. Tra i difensori gli avvocati Alessia Vita, Oreste Palmieri, Pasquale Cardillo Cupo e Maurizio Forte.

Johnny Lauretti e Massimiliano Del Vecchio
Johnny Lauretti (con il cappello) e Massimiliano Del Vecchio

Pesanti le condanne richieste: 8 anni di reclusione per Claudio Pinto e Adolfo Bortone; 12 anni per Luciano Zizzo; 4 anni e 2 mesi per Mariateresa Alecci, compagna di Lauretti e divenuta anche lei collaboratrice di giustizia; 6 anni e 8 mesi per il pentito Johnny Lauretti; 14 anni e 8 mesi per Giovanni Masella; 10 anni e 4 mesi per Daniel De Ninno; 20 anni a testa per i latinensi Alessandro Artusa e Roberto Ciarelli; 10 anni e 8 mesi per Alberto Di Vito; 18 anni per il romano-napoletano Luigi Buonocore, capace di intessere rapporti con ‘ndrangheta e la camorra capitolina dei Senese; 10 anni per Onorato Rotunno; infine, 18 anni e 8 mesi per il fratello gemello del boss latitante, Gianluca Del Vecchio. artusa riquakificata 18 anni; di vito 10 anni e 6 mesi; 18 anni e 3 mesi gianluca; ciarelli 18 anni; lauretti 8 anni e 6 mesi; masella 11 anni e 4 mesi; alecci 2 anni e 8; zizzo assolto dall’associazione 8 anni e 6 mesi; 10 anni e 6 de ninno; rotunno 13 e 6; borone agostbo 6 anni e 8 e pinto 6 e 4…buonocore 16 e 4 mesi…placanica e fiorino…benedetta orticelli…alessia vita…cardillo cupo e palmiero…

L’antipasto dell’indagine che, circa un anno fa, a novembre, ha portato a eseguire sedici arresti, era stata la cosiddetta operazione “Jars”. In quell’operazione, eseguita dai Carabinieri ad aprile 2024, emergeva la guerra per lo spaccio, condita da minacce, armi e attentati incendiari tra il gruppo guidato dalla coppia Alessio Ferri (legato ad Aldo Trani, cognato dei fratelli Tripodo) e Andrea Pannone (un tempo collocato nel clan Zizzo) e il sodalizio capeggiato da Massimiliano Del Vecchio, personaggio noto alle cronache giudiziarie, forte di legami anche con personaggi di peso criminale nel nord della provincia e oltre. Nella guerra dello spaccio fondano, il gruppo Del Vecchio è uscito vittorioso su quello Ferri-Pannone, a suon di roghi dolosi e armi da guerra.

Lo scenario era stato anticipato il 23 dicembre 2021 quando Carabinieri e Polizia arrestarono un gruppo eteregoneo di fondani e latinensi, tutti più o meno con precedenti di polizia. La Corte d’Appello ha confermato e condannato a pene persino più alte i sette uomini che tre anni fa furono arrestati a Fondi con un carico rilevante di droga. Gli imputati, così come nel primo grado, erano stati riconosciuti colpevoli di detenere la droga, successivamente la Cassazione ha rimesso in discussione quasi tutto. Ad ogni modo la pena più pesante è stata per il killer Alessandro Artusa, 60enne di Latina, nato in Sicilia, che ha subito una condanna a 8 anni e 7 mesi, più una multa da 14mila euro.

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