RISCUOTEVA TRIBUTI E NON LI VERSAVA: DENUNCIATA TITOLARE DI UN’AGENZIA ABUSIVA A LATINA. TRUFFATI MOLTI ANZIANI

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, nell’ambito dei compiti di polizia economico finanziaria, hanno recentemente concluso una mirata attività investigativa finalizzata al contrasto di condotte di truffa e di esercizio abusivo dell’attività finanziaria per i servizi di pagamento nei confronti di un numero elevato di cittadini.

I militari del Gruppo di Latina, guidati dal tenente colonnello Ivano Cerioni, hanno effettuato un’attività di indagine di iniziativa – scaturita da autonoma attività informativa svolta sul territorio e poi confluita nella delega di indagine rilasciata dalla Procura della Repubblica di Latina – nei confronti di un’agenzia, operante sotto l’egida di “poste telematiche” e dedita all’attività di riscossione di tributi ma in realtà utilizzata per appropriarsi indebitamente delle somme in buona fede corrisposte dagli ignari cittadini in buona fede.

In tale ambito, sarebbe emerso che la titolare della citata agenzia avrebbe raccolto da numerosi privati, dal 2017 in poi, somme di denaro in assenza delle prescritte autorizzazioni, asseritamente destinate al pagamento di tributi locali, rilasciando false ricevute di pagamento e trattenendo per sé gli interi importi, non versandoli come in realtà lasciato intendere agli utenti.

A seguito di riscontri effettuati presso il Comune di Latina su centinaia di posizioni e l’analisi di documentazione amministrativo contabile, nonché l’effettuazione di accertamenti bancari richiesti e disposti dall’Autorità Giudiziaria e l’escussione in atti di numerose persone, a vario titolo coinvolte, sono stati ricostruiti elementi probatori per ipotizzare la commissione di uno strutturato meccanismo di truffa, protratto nel tempo, che ha consentito all’imprenditrice di raccogliere il relativo profitto a discapito di un numero elevato di cittadini, prevalentemente persone anziane.

Dai minuziosi accertamenti svolti, è stato infatti riscontrato che le somme riscosse, sia a titolo di imposte che per le “prestazioni di servizio” eseguite, non venivano versate al Comune di Latina, nonostante la titolare dell’Agenzia avesse rilasciato false attestazioni di pagamento; in taluni casi, invece, le somme incassate venivano versate parzialmente a favore dell’ente comunale e solo a seguito di rimostranze dei clienti, che a loro volta avevano precedentemente ricevuto avvisi bonari di pagamento delle imposte locali se non addirittura la notifica di cartelle esattoriali.

La donna, 65 anni, ferma restando la presunzione di innocenza sino alla definizione dell’iter processuale, è stata pertanto denunciata per truffa e esercizio abusivo di attività finanziaria, come stabilito dal Testo Unico Bancario, per aver posto in essere l’esercizio abusivo – in assenza delle prescritte autorizzazioni – di attività di servizi di pagamento e delle attività di intermediazione finanziaria svolta nei confronti del pubblico in forma professionale.

I soggetti truffati ascoltati a sommarie informazioni dalla Guardia di Finanza sono stati circa una cinquantina per un’attività d’indagine che andava avanti da tempo. Si parla di somme per pagamenti di tasse quali Imu o Tari, da circa 300, 400 euro ciascuna. Il meccanismo fraudolento era piuttosto semplice: le persone, per lo più anziani, che avevano pagato le tasse versandole all’agenzia abusiva, quando venivano contattati dal Comune che non aveva ricevuto le somme (poiché trattenute dalla titolare), o pagavano una seconda volta oppure, se avevano mantenuto la ricevuta, per forza di cose, costringevano la titolare a dover pagare. La donna, infatti, solo allora versava la quota al Comune. Al momento l’agenzia è ancora operativa.

L’attività di indagine, esperita dalle Fiamme gialle pontine in sinergia con la Procura della Repubblica di Latina, – spiega una nota della Guardia di Finanza – sottolinea ulteriormente la forte vocazione sociale del Corpo, che oltre a garantire l’azione tipica di polizia economico-finanziaria si pone a tutela della parte “sana” della società e dell’intera collettività, scendendo in campo in prima linea nel contrastare gli illeciti a tutela del corretto funzionamento del mercato e della buona fede dei cittadini, soprattutto i più vulnerabili, nonché a tutela delle risorse pubbliche gestite dagli Enti locali per garantire i servizi essenziali.

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