Rifugiati e immigrazione nel Comune di Latina: il binomio coop Il Quadrifoglio/Astrolabio non lascia ma raddoppia. Assegnato di nuovo il progetto alle due consorziate
Niente di illecito, da premettere, anche se parlare di Siproimi, ex Sprar, a queste latitudini fa sempre un certo effetto considerate le polemiche di questi anni, sia a livello nazionale che locale, e il tenore della propaganda anti-immigrazione con cui un ex esponente di seconda fila della Lega di Bossi/Maroni è riuscito a diventare, per tutti, e incontrastato, il Capitano Matteo Salvini.
Ma al netto della politica nazionale e delle sue beghe, è sempre molto interessante spulciare le determinazioni degli Enti locali e scoprire così che, tramite l’istituto della ripetizione, le due cooperative più in voga nel Comune di Latina, e oltre, riescono ad ottenere sei anni di gestione pressoché incontrastata, sfruttando provvedimenti ad hoc della Giunta Coletta e del Ministero dell’Interno prima a guida Salvini e, poi, Lamorgese.
Il primo atto dell’amministrazione LBC è risalente addirittura all’ottobre del 2016 quando quest’ultima godeva ancora del successo e del seguito enormi dovuti al Libro del Bene Comune. Insomma, si era in tempi di luna di miele politica e Latina Bene Comune ancora prometteva di cambiare il succitato libro. Ma andiamo con ordine.
Tanto per cominciare, il Comune di Latina, come molti comuni della Penisola, è inserito nella rete del Sistema di Protezione per Rifugiati (Sprar), oggi denominato Siproimi, di competenza del Ministero dell’Interno, che in Italia gestisce i progetti di accoglienza, di assistenza e di integrazione dei titolari di protezione internazionale a livello locale, dal 2014. Il progetto, oggetto di strali soprattutto negli ambiti di più compagini della destra, e grimaldello politico, come si diceva, della Lega salviniana da sempre, è interamente finanziato da fondi di Stato.
Già ad ottobre del 2017, la gara fu aggiudicata, come recita apposita determina del Comune pontino, all’Ati (associazione temporanea d’impresa) “Il Quadrifoglio/Astrolabio” per il triennio 2017/2019. Entrambe le cooperative sociali hanno sede legale a Latina e i rappresentanti legali sono Fabrizio Gasparetto (Il Quadrifoglio) e Pio Maria Federici (Astrolabio).
Il Responsabile unico della procedura (Rup) per il Comune di Latina, all’epoca della prima aggiudicazione (2017) per il triennio 2017-2019 dell’allora Sprar (poi Siproimi), attuò l’indirizzo fornito dalla succitata Delibera di Giunta Coletta datata ottobre 2016, che prevedeva l’istituto della ripetizione dei servizi analoghi per un importo massimo di 3 milioni e 230mila euro per il successivo triennio 2020-2022 e dell’attivazione eventuale di una proroga tecnica del servizio per un valore di ulteriori 538mila euro.
In seguito, dopo alcuni passaggi che consentivano la continuazione del rapporto Comune/Ati con i fondi di Stato, a dicembre 2019 l’Ente chiese formale dichiarazione di disponibilità alla prosecuzione della gestione del Servizio accoglienza rifugiati per il nuovo triennio agli Enti attuatori, ossia alle due coop costituitesi in Ati, attualmente gestori del progetto, che confermarono la disponibilità alla prosecuzione del Servizio il 13 dicembre 2019. Poco prima, a giugno 2019, quando l’Ati gestiva i rifugiati con la prima aggiudicazione, la Giunta Coletta espresse la volontà, con apposita delibera, di proseguire il rapporto, sulla scorta del provvedimento del Ministero dell’Interno, all’epoca (maggio 2019) guidato proprio da Salvini, che procedette a “a un aggiornamento informatico della piattaforma https://fnasilo.dlci.interno.it/, al fine di consentire agli Enti Locali interessati che hanno in corso dei progetti di accoglienza con scadenza prevista per il 31 dicembre 2019, di avviare le procedure di prosecuzione, per dare continuità ai loro servizi SPRAR/Siproimi per il triennio 2020/2022“.
In seguito, il Decreto Ministeriale del novembre 2019, post Papeete, stabilì che gli enti locali con progetti in scadenza entro il 31 dicembre 2019, come lo era quello gestito da Il Quadrifoglio/Astrolabio, possono formalizzare la domanda di prosecuzione entro trenta giorni dall’entrata in vigore del presente decreto. Il relativo finanziamento è assegnato entro il 1° luglio 2020, con scadenza al 31 dicembre 2022.
E ancora, grazie a due successivi decreti ministeriali (giugno 2020 e agosto 2020), il Comune autorizzò alla prosecuzione del Servizio Siproimi per i rifugiati ottenendo finanziamenti che hanno coperto il servizio della Ati dal 2020 e che consentiranno di coprirlo fino alla fine del 2022 per una somma complessiva, per il prossimo biennio, di 2.217.881 euro i quali vanno ad aggiungersi ai 595.416 euro serviti a coprire il periodo scoperto tra luglio e dicembre 2020. Il primo semestre 2020 (gennaio-giugno) era stato pagato grazie a un altro decreto dell’Interno, datato dicembre 2019, per la cifra medesima di 595.416 euro.
Alla fine, escluso il triennio 17-19 già concluso, gestito e corrisposto, l’Ati “Il Quadrifliogo (capogruppo del progetto al 67%) – Astrolabio (che partecipa al 33%)” avrà ottenuto tra il 2020 e il 2022 altri 3.408.713 euro di fondi statali per l’accoglienza grazie al succitato istituto della ripetizione.
Sei anni di entrate cospicue senza stare sul mercato con l’avallo, va detto, di norme, decreti, note, delibere e determine. A spese rendicontate, si capisce.
