Riciclaggio d’auto nel Comune di Maenza: si è concluso il processo per due degli imputati rinviati a giudizio
Il secondo collegio del Tribunale di Latina, composto dai giudici Nadile-Villani-Romano, ha condannato alla pena di 4 anni il catanese di 35 anni, Luigi Re, difeso dall’avvocato Valerio Accorretti Vianello, assolvendo, invece, il co-imputato, Sandro Leo Cacciola (35 anni, originario di Catania), assistito dall’avvocato Oreste Palmieri. I due uomini dovevano rispondere di riciclaggio di auto per un fatto commesso a Maenza in ragione del quale finirono arrestati insieme a due uomini di nazionalità polacca, entrambi già condannati col rito abbreviato.
A febbraio 2019, i carabinieri della stazione di Maenza avevano notato un furgone con targa straniera che si addentrava lungo la via Carpinetana ed entrava poi all’interno di una ex carrozzeria. Insospettiti dagli strani movimenti, i militari avevano deciso di approfondire i controlli riuscendo a sorprendere gli uomini proprio mentre, all’interno di una ex carrozzeria di proprietà di un uomo di Privrno, erano intenti a montare i pezzi di auto rubate su un’auto con targa clonata. Terminati gli accertamenti, per i quattro scattarono le manette per il reato di riciclaggio.
I soggetti arrestati, su disposizione dell’autorità giudiziaria, furono trasferiti in carcere a Latina. Dopo gli arresti, nessuno dei coinvolti ha spiegato arrivassero in una traversa della Carpinetana. Le circa 25 automobili di fascia medio alta e le 6 moto trovate a pezzi, dopo alcuni controlli, sono risultate tutte proventi di furti avvenuti a Latina e provincia e oltre.
Oggi, 25 marzo, il pubblico ministero Giorgia Orlando aveva chiesto per Re e Cacciola la pena di 4 anni di reclusione ciascuno. Alla fine della camera di consiglio, il Tribunale ha scelto di assolvere Cacciola per non aver commesso il fatto. Condanna per il conterraneo Luigi Re.