RICICLAGGIO AUTO E DENARO: 9 ARRESTI

I poliziotti della Polizia stradale di Albano Laziale (Roma), della squadra di Polizia giudiziaria del compartimento Polizia stradale Lazio e Umbria e della sezione Polizia stradale di Roma, hanno arrestato nove persone residenti nella Capitale, nei comuni di Nettuno e Anzio della provincia e nel comune abruzzese di Giulianova (Teramo) per reati legati al riciclaggio di veicoli e denaro.

Le indagini sono iniziate quando gli agenti della Stradale di Albano Laziale hanno seguito alcune persone indiziate di essere dei prestanome, in quanto acquistavano direttamente o tramite intermediari auto gravemente incidentate o non riparabili.

Una volta ottenuti i documenti di queste macchine, gli indagati si impegnavano nella ricerca di auto rubate identiche o simili a quelle incidentate appena comprate.

Sulle vetture rubate, la banda ripunzonava i numeri di telaio “genuini” relativi ai documenti in suo possesso e, dove possibile, applicava le relative targhe, oppure faceva reimmatricolare le automobili con nuove targhe.

I veicoli, una volta ripuliti, venivano quindi rivenduti a terzi acquirenti, i quali li compravano in buona fede. Dall’analisi dei conti correnti degli arrestati, sono state scoperte movimentazioni per quasi un milione di euro.

Nel corso dell’operazione denominata “Lilliput”, oltre alle nove persone arrestate, sette sono state denunciate perché coinvolte negli stessi reati. Le 34 auto sequestrate invece, sono state restituite ai proprietari.

Le indagini hanno preso avvio alla fine del 2024, quando gli agenti hanno iniziato a monitorare alcuni soggetti ritenuti prestanome per operazioni di riciclaggio. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo acquistava, direttamente o tramite intermediari, autovetture gravemente incidentate o irreparabili, al solo scopo di entrarne in possesso dei documenti.

Una volta ottenuta la documentazione, l’associazione si attivava in ambito criminale per reperire auto rubate identiche o molto simili a quelle incidentate. Su queste vetture venivano ripunzonati i numeri di telaio corrispondenti ai documenti originali in loro possesso e, dove possibile, applicate le targhe dei veicoli acquistati oppure proceduto a una nuova reimmatricolazione con targhe differenti.

Un’articolata operazione contro il riciclaggio di veicoli e di denaro è stata portata a termine nei giorni scorsi dagli agenti della Polizia Stradale di Albano Laziale, con il supporto del personale della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Lazio e Umbria e della Sezione di Roma.

Gli investigatori hanno dato esecuzione a ordinanze di custodia cautelare in carcere e arresti domiciliari nei confronti di nove persone, residenti tra NettunoAnzioRoma e Giulianova. Contestualmente sono state eseguite 16 perquisizioni, alcune delle quali a carico di altri indagati coinvolti nello stesso procedimento.

Le misure cautelari sono state emesse dal Tribunale di Velletri, su richiesta della Procura della Repubblica di Velletri, al termine di una complessa attività investigativa sviluppata dalla Sottosezione Polizia Stradale di Albano Laziale.

L’indagine: dal 2024 un sistema rodato di riciclaggio

Le indagini hanno preso avvio alla fine del 2024, quando gli agenti hanno iniziato a monitorare alcuni soggetti ritenuti prestanome per operazioni di riciclaggio. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il gruppo acquistava, direttamente o tramite intermediari, autovetture gravemente incidentate o irreparabili, al solo scopo di entrarne in possesso dei documenti.

Una volta ottenuta la documentazione, l’associazione si attivava in ambito criminale per reperire auto rubate identiche o molto simili a quelle incidentate. Su queste vetture venivano ripunzonati i numeri di telaio corrispondenti ai documenti originali in loro possesso e, dove possibile, applicate le targhe dei veicoli acquistati oppure proceduto a una nuova reimmatricolazione con targhe differenti.

I mezzi, così “ripuliti”, venivano successivamente rimessi sul mercato e rivenduti a terzi acquirenti, che li compravano in buona fede, ignari della loro reale provenienza.

Dall’analisi dei conti correnti degli indagati sono emerse numerose movimentazioni finanziarie, per un totale complessivo di quasi un milione di euro a partire dal 2023, ritenute riconducibili alle attività illecite contestate. Nel corso delle indagini sono state sequestrate 34 autovetture oggetto di riciclaggio, successivamente restituite ai legittimi proprietari, vittime dei furti.

Oltre ai nove arrestati, risultano altri sette soggetti denunciati per il loro coinvolgimento nei medesimi fatti. Al momento dell’esecuzione delle misure cautelari, quattro destinatari sono risultati irreperibili, poiché allontanatisi dalle rispettive abitazioni; nei giorni successivi due di questi sono stati rintracciati.

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