RICETTA EXPRESS: ALLA SBARRA IL DIRIGENTE DEL “DONO SVIZZERO”. NOMINATO UN PERITO

Dono Svizzero di Formia
Dono Svizzero di Formia

Indagine “Ricetta Express”: continua il processo derivante dagli arresti a carico di un dirigente medico e un’altra persona ritenuta tossicodipendente

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino, Massimo Lo Mastro, ha nominato un consulente tecnico, la dottoressa Maria Chiara David, per stabilire il principio attivo della morfina contenuta nei farmaci

La vicenda risale a a marzo 2021 quando, a conclusione dell’indagine denominata “Ricetta Express”, i Carabinieri del Nas di Latina – coadiuvati dai militati del locale Comando Provinciale – avevano dato esecuzione a un‘ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 2 persone residenti nella provincia pontina, emessa dal Gip del Tribunale di Cassino.

I destinatari del provvedimento restrittivo, attualmente a processo col rito abbreviato davanti al Gup Lo Mastro, furono il 61enne dirigente medico in servizio presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale “Dono Svizzero” di Formia Nicola Pagano e un 37enne tossicodipendente.

A processo si sono costituiti parti civili una farmacia di Minturno e la Asl di Latina.

Gli investigatori del NAS di Latina eseguirono, inoltre, una misura interdittiva del divieto di esercizio della professione per la durata di un anno all’indirizzo di un dipendente di una farmacia del luogo e un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, per un importo complessivo di oltre 470.000 euro, corrispondente alle somme indebitamente rimborsate dall’ASL di Latina, a carico dei 3 soggetti e di un’altra indagata, 62enne del luogo, paziente affetta da patologia oncologica.

I reati contestati a vario titolo dal sostituto procuratore della Procura di Cassino Maria Beatrice Siravo sono: corruzione e peculatoconcorso in falso in certificazioni medichetruffa ai danni del Sistema Sanitario Nazionale e detenzione illecita e spaccio di farmaci ad azione stupefacente.

L’attività investigativa avviata dal NAS su segnalazione dell’AUSL di Latina circa un’eccessiva e immotivata prescrizione di un farmaco ad azione stupefacente in favore di una sola paziente ha permesso di accertare che il dirigente medico, con il concorso del farmacista, B.V. (queste le sue iniziali) di Santi Cosma e Damiano, prescriveva indebitamente alla 62enne malata oncologica un eccessivo quantitativo (oltre 1.600 confezioni) di uno spray nasale analgesico (contenente sostanza inclusa nella tabella ministeriale degli stupefacenti) in aggiunta alla terapia già prescrittale dal medico di famiglia e ben nota al suddetto farmacista, inducendo così in errore l’Asl pontina che corrispondeva alla farmacia stessa ed altre farmacie locali oltre 470.000 euro nel periodo compreso tra il 2016 e il 2019.

Nel prosieguo delle indagini, i militari dei Nas avevano inoltre appurato che il medico, abusando della sua qualità di dirigente ospedaliero, illecitamente cedeva al 37enne tossicodipendente dietro compenso in denaro (al prezzo medio di 50 euro a fiala) e al di fuori di protocolli terapeutici – oltre 1.000 flaconi di morfina, redigendo allo scopo false prescrizioni mediche del Sistema sanitario nazionale (a carico di ignari pazienti), approvvigionandosene sia presso farmacie che appropriandosene indebitamente presso il Pronto Soccorso dove aveva continuato a prestare servizio fino all’esecuzione dell’ordinanza.

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