“Gli attacchi strumentali a Donatella Bianchi sono l’evidente sintomo di un nervosismo diffuso di chi è disposto a tutto pur di non perdere strapuntini di potere.
La nostra posizione è sempre stata chiara, prima delle poltrone vengono i programmi e non possono esserci alleanze se non c’è sintonia su una visione progettuale. E appare del tutto contraddittoria la posizione di chi da un lato ci chiede di fare un ticket e dall’altro accusa la nostra candidata di essere un “furbetta”, facendo, tra l’altro un processo alle intenzioni.
Facesse un esame di coscienza chi ci accusa di voler regalare il Lazio alle destre, perché è agli atti che il Movimento 5 Stelle fin dal primo giorno ha proposto una serie di punti programmatici su cui confrontarsi e che sono rimasti lettera morta a fronte invece della decisione di una candidatura imposta da Calenda, proprio mentre si iniziava discutere sui temi.
Non ci stiamo a questo gioco scomposto che, a pochi giorni dal deposito delle liste, propone un’ipocrita convergenza, chiaramente irrealizzabile, per poi poterci addossare, con un tatticismo di vecchia maniera, responsabilità che non sono certo nostre”.
Così in una nota il Gruppo M5S alla Regione Lazio.