Caporalato e sfruttamento dei braccianti: stavolta nel mirino degli investigatori la campagna di Pontinia
Sono tante, ormai, le inchieste e i processi sullo sfruttamento dei lavoratori sui campi dell’Agro Pontino. Di recente, una sentenza importante, almeno nel primo grado, che ha visto condannare, con relative multe milionarie, diversi imprenditori agricoli tra Fondi, Monte San Biagio e Terracina.
E da ultimo, vi sarebbe, come riporta La Repubblica, una inchiesta della Guardia di Finanza di Latina incentrata sul caporalato subito dalle donne indiane: una vera e propria particolarità se si prendono tutte le più importanti indagini degli ultimi anni che hanno visto odiose forme di violenza lavorativa che, però, riguardavano uomini vittime e uomini carnefici.
A finire al centro delle attenzioni dei Finanzieri ci sarebbe un’azienda agricola di Pontinia dopo la denuncia di tre donne di nazionalità indiana tra i 31 e i 49 anni, le quali hanno raccontato agli investigatori di essere sfruttate, e pagate una miseria, nei campi da un datore di lavoro. E ve ne sarebbero molte di più.
Aperta un’indagine dalla Procura di Latina, la stessa avrebbe optato per l’archiviazione non essendo emersi circostanze ritenute sufficientemente necessarie per andare avanti. Eppure, il Procuratore Generale di Roma Antonio Mura, come è nelle sue facoltà, ha deciso di avocare l’inchiesta, dopo la richiesta di opposizione all’archiviazione delle denuncianti, per continuare a indagare sull’imprenditore agricolo.
A rendere ancora più grave questa ultima indagine, basata sulla denuncia di tre donne coraggiose che rischiano di perdere il posto di lavoro, sarebbe l’eventualità che le donne non solo vengono sottoposte a forme di caporalato a cui purtroppo, in terra pontina, si è ormai avvezzi, ma subirebbero anche avance e abusi sessuali. Rapporti sessuali in cambio del lavoro, questa sarebbe l’ultima frontiera dell’orrore che si consuma sui campi da lavoro pontini.
