Eseguite dalla Squadra Mobile di Latina e dai Carabinieri della stazione di Borgo Podgora le ordinanze di custodia cautelare nei confronti di due giovani di Latina, ritenuti autori di un furto e di due rapine avvenute nello scorso mese di maggio.
All’esito di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina, la Squadra Mobile di Latina ed i Carabinieri della Stazione di Borgo Podgora hanno tratto in arresto due giovani: si tratta del trentenne Davide Tomassini e del ventiduenne Michele Saltarell, entrambi residenti nel territorio pontino, per i reati di rapina aggravata e furto.
Davide Tomassini, peraltro, è un soggetto piuttosto noto a cronache giudiziarie e forze dell’ordine. Secondo i collaboratori di giustizia, Agostino Riccardo e Renato Pugliese, sarebbe stato lui a dare materialmente fuoco, su imput del clan Travali, all’auto dell’allora candidato sindaco alle elezioni amministrative di Latina, Davide Lemma. Vicino, in particolare, al fratello di Angelo e Salvatore Travali, Alessandro Anzovino, con cui era stato processato per aver commesso furti e rapone, Tomassini, secondo l’altro collaboratore di giustizia, Andrea Pradissito, sarebbe stato in passato anche l’autore dell’attentato incendiario al Nicolosi contro la casa di Antonio “Cavallo” Di Silvio.
Tornando alle indagini che hanno portato all’arresto, Tomassini e Saltarelli, al momento, sono ritenuti gravemente indiziati di un furto col cosiddetto “metodo della spaccata” e di tre rapine messe a segno nel giro di tre giorni, nello scorso maggio.
Uno dei due arrestati è difatti gravemente indiziato di aver, con la propria autovettura, lo scorso 5 maggio, infranto la vetrina di un negozio di abbigliamento di Latina, dove venivano poi asportati i soldi contenuti nella cassa e un computer portatile, mentre entrambi sono indiziati di tre rapine, commesse tra il 6 e il 7 maggio, nei confronti di due bar – il noto Bar Massimo in Via Villafranza e mezz’ora prima al bar-pizzeria “La Dispensa” Di Borgo Carso – e un ristorante. Simile la dinamica, mentre uno dei due arrestati attendeva in auto – una Fiat Panda – il suo complice entrava negli esercizi commerciali dove, dopo aver minacciato, anche con l’uso di una pistola, i diversi baristi, si impossessava dei soldi contenuti nei registratori di cassa, per poi darsi alla fuga.
Le investigazioni di Polizia e Carabinieri hanno permesso di ricostruire, in modo chiaro e puntuale, quanto accaduto a seguito delle denunce delle vittime, circostanziando ed approfondendo tutti gli elementi raccolti con numerosi riscontri oggettivi, tra cui immagini estrapolate da sistemi di videosorveglianza privati e comunali, l’escussione di vittime e testimoni. In particolare le attività tecniche degli investigatori hanno consentito di ricostruire i movimenti degli autori nelle giornate in cui erano state messe a segno le rapine.
L’identificazione dei responsabili è avvenuta anche grazie alla puntuale ricostruzione dei percorsi dell’autovettura utilizzata dagli stessi per il compimento dei “colpi”, ovvero un’autovettura presa a noleggio che durante uno dei furti si era danneggiata, lasciando sul posto alcuni frammenti. Un’importante traccia grazie alla quale è stato possibile collegare i vari episodi delittuosi.
All’esito della complessa e articolata attività di indagine, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina ha emesso nei confronti dei due indagati una ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Quelli in esame sono gravi e delicati episodi di furto e rapine, situazioni gravissime che Polizia e Carabinieri sono riusciti ad affrontare grazie alla continua presenza sul territorio ed alla fiducia riposta dalle vittime nell’operato delle Forze dell’Ordine e della Magistratura, per le quali è fondamentale la collaborazione di tutti, soprattutto della cittadinanza, la quale è invitata a segnalare al Numero Unico di Emergenza 112 qualsiasi situazione dubbia di cui venga a conoscenza.