Rapina a mano armata presso la nota gelateria di Latina “Treccioni”: è iniziato il processo a carico di uno dei due accusati
È iniziato, di fatto, il processo a carico del 43enne Carlo Peluso, accusato di aver messo a segno la rapina presso la nota gelateria Treccioni di Latina, lo scorso 4 settembre 2023. Davanti al II collegio del Tribunale di Latina, presieduto dal giudice Francesco Coculo, sono stati esaminati come testimoni un agente di polizia in servizio presso la Squadra Mobile di Latina che ha partecipato alle indagini e la dipendente della gelateria minacciata.
Secondo gli inquirenti, a partecipare a questa rapina a mano armata, furono in due: oltreché a Peluso anche il 49enne Paolo Coppola, recentemente destinatario della misura della sorveglianza speciale e per il quale anche la Cassazione ha confermato le accuse a suo carico. Coppola, però, verrà processato in un separato procedimento, cosicché oggi sul banco degli imputati c’era solo Peluso.
L’agente di Polizia ha spiegato, sollecitato dalle domande del pubblico ministero Valerio De Luca dell’avvocato Valentina Sartori, che difende Peluso, di come sono state svolte le indagini tramite l’ausilio delle immagini della video-sorveglianza privata di un locale del Palazzo di Vetro, dove si trova l’esercizio commerciale rapinato. Dalle immagini, si vedeva con evidenza che una dipendente della gelateria e l’addetta alle pulizie, entrambe costituite parti civili, uno dei rapinatori scese dal motorino guidato dal complice, per poi minacciare con una pistola le de donne. Dopodiché scattarono le perquisizione a carico di Coppola il quale, secondo la Polizia di Stato, aveva partecipato alla rapina, così come Peluso riconosciuto dal modo di camminare e impugnare con la mano sinistra l’arma, che, però, non è stata mai trovata.
Ad essere trovati due motorini, entrambi rubati, che sarebbero stati utilizzati per l’atto criminale e per fuggire. Quando i poliziotti andarono nell’appartamento di Coppola, trovarono invece Peluso che non apri la porta di casa e che, al contrario, da quanto riferito dal testimone odierna, avrebbe fatto finta di dormire. Nel soggiorno di casa, i poliziotti trovarono i caschi, identici a quelli con cui i due uomini hanno travisato i loro volti.
Dopo l’arresto, davanti al giudice per le indagini preliminari, Mario La Rosa, Paolo Coppola e Carlo Peluso, assistiti dagli avvocati Moreno Gullì, Sandro Marcheselli e Valentina Sartori, e accusati della rapina a mano armata consumata a settembre ai danni della gelateria Treccioni, avevano deciso di rispondere negando tutti gli addebiti. Peluso aveva ammesso di aver rubato lo scooter con cui è stata consumata la rapina e che poi è stato ritrovato in Viale Nervi, nel complesso dei Palazzoni.
I due uomini furono arrestati dalla Polizia di Stato che li teneva d’occhio da quando era stato commessa l’azione criminale, così come confermato dal testimone odierno. Entrambi hanno precedenti penali e sono volti noti delle rapine e dei furti aggravati.
Al momento della rapina, erano presenti nel locale le due donne, rimaste evidentemente scioccate da ciò che è capitato. Una di loro, chiamata a testimoniare oggi, non ha potuto riconoscere i rapinatori, dal momento che entrambi indossavano il casco. L’irruzione dei due banditi fu veloce e violenta: arrivati con uno scooter mentre il locale stava per chiudere e minacciate le due donne, fuggirono immediatamente una volta ricevuti i soldi, circa 3mila euro. Il locale, come noto, si trova in Via Pierluigi Nervi, nel complesso del cosiddetto Palazzo di Vetro, più volte finito al centro della cronaca per violenza, prostituzione e anche rapine.
Il mezzo utilizzato dai due banditi per rapinare la gelateria è stato successivamente ritrovato ai Palazzoni, in Q4. Lo scooter, un Honda Sh, rubato, apparteneva a un ragazzo che vive proprio al Palazzo di Vetro, dove si trova la gelateria, che ovviamente nulla a che fare con la rapina. Il mezzo fu sequestrato per gli accertamenti e poi restituito al legittimo proprietario.
Il processo riprenderà il prossimo 5 luglio.