“Credevamo che storie come quella che stiamo per raccontare appartenessero solo alla nostra adolescenza, quando leggevamo dello Sceriffo di Nottingham che depredava gli abitanti dei villaggi e di Robin Hood che rendeva giustizia al popolo costretto a subire ogni sorta di sopruso. La nostra storia, invece, è vera e concreta e accade oggi a Sperlonga”. Inizia così una nota del Partito Democratico di Sperlonga sulla vicenda che ha visto coinvolte oltre trenta famiglie chiamate a pagare da un provvedimento del Sindaco.
“Il 10 ottobre 2017 il Tribunale di Latina, avendo accertato che il Comune di Sperlonga e la Cooperativa Edilcoop Sudpontino avevano tenuto una condotta illecita nella conduzione della procedura espropriativa dei terreni utilizzati per finalità di edilizia residenziale pubblica, – spiegano in Dem locali – condannava il Comune di Sperlonga, in solido con la Cooperativa Edilcoop Sudpontino, al “risarcimento danni” cagionati ai legittimi proprietari dalla occupazione usurpativa dell’area. Tali danni venivano quantificati dallo stesso Tribunale in € 471.835,00, oltre agli interessi legali sulla somma rivalutata dal 15/11/1991 sino al saldo. Con ciò il Tribunale di Latina aveva limitato il risarcimento al solo costo del diritto di superficie.
I proprietari danneggiati, non soddisfatti dall’esito del giudizio, ricorsero in Appello, chiedendo una parziale riforma della sentenza stessa. Diversamente, il Comune di Sperlonga e la Cooperativa Edilcoop Sudpontino non ritennero di dover proporre il ricorso, con ciò riconoscendo, implicitamente, l’ineccepibilità della sentenza. Ciò nonostante – proseguono i Dem – il Comune di Sperlonga ha perseverato tranquillamente nella sua condotta illecita, sia nel non eseguendo alcuna delle procedure previste dalla normativa espropriativa vigente, sia nel non dando seguito alla sentenza che gli imponeva il risarcimento del danno causato”.
Le successive sentenze della Corte di Appello di Roma, recentemente emesse, hanno in parte riformato le sentenze del Tribunale di Latina condannando il Comune di Sperlonga, in solido con la società costruttrice Edilcoop Sud Pontino, a pagare ai legittimi proprietari dei terreni la somma di € 916.992,00 quale risarcimento del danno causato da comportamento illecito. A tale somma vanno aggiunti gli interessi legali e la rivalutazione monetaria, che – calcolati a far data dal 15/11/1991 fino al 31/05/2023 – nel frattempo hanno avuto una crescita esponenziale fino a raggiungere la cifra complessiva di € 2.856.172.
“È a questo punto – continua il Partito Democratico – che le fervidi menti degli amministratori comunali di Sperlonga vengono illuminate da quella che a loro, evidentemente, sembra una genialata: riversare il debito milionario sulle 34 famiglie di impiegati, operai e pensionati che avevano acquistato, circa 40 anni or sono, gli appartamenti realizzati sulle aree illegittimamente occupate dal Comune. In men che non si dica, il Comune procede a diffidare ripetutamente gli attuali proprietari degli appartamenti, affinché provvedessero a pagare l’ingente somma. Peccato che tale richiesta del Comune risulti totalmente arbitraria e illegittima, visto che la sentenza della Corte di Appello che aveva condannato il Comune precisava che “la necessità della corrispondenza fra il corrispettivo della concessione e il costo di acquisizione delle aree e quelle delle opere di urbanizzazione non può estendersi al recupero delle somme versate ai proprietari a titolo di risarcimento del danno, non potendosi ricondurre nella previsione della suddetta norma la possibilità di far ricadere sui concessionari delle aree e loro aventi causa i maggiori costi determinatisi in forza di una acquisizione delle aree realizzate attraverso un fatto illecito“.
“Fuori dalle tecnicalità del linguaggio giuridico, la Corte ha affermato, sulla base del principio definito dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione del tutto pacifico, che gli attuali proprietari degli appartamenti non possono essere chiamati a pagare le conseguenze di danni causati da comportamento illecito del Comune. Pertanto la richiesta rivolta alle 34 famiglie risulta del tutto immotivata e fantasiosa”.
“Come se non bastasse, a questo punto emerge un altro fatto clamoroso. Circa la metà del totale dell’area occupata senza titolo e per la quale il Comune chiede ingiustificatamente il conguaglio alle 34 famiglie, è attualmente nella piena disponibilità del Comune stesso: una parte è occupata dalla viabilità comunale, un’altra parte, piuttosto ampia, è stata data in concessione ad esercizio commerciale con annesso giardino e parcheggio riservato, e un’altra ancora è stata concessa come area di cantiere a servizio di fabbricato attualmente in fase di realizzazione. Come dire: oltre il danno la beffa!”
“Ma la temerarietà dell’Amministrazione non finisce qui: con una Delibera di Giunta del 3 novembre 2023, ha addirittura dato mandato ad un legale per le opportune azioni giudiziarie volte al recupero delle somme nei confronti delle suddette 34 famiglie. Il Comune di Sperlonga ha poi completato il suo capolavoro emettendo una Determina dirigenziale con la quale ha iscritto nel bilancio comunale la somma in questione quale credito esigibile: cosa grave e pericolosa per un’amministrazione che versa in stato di pre-dissesto finanziario e che è sottoposta semestralmente ai controlli della Corte dei Conti”.
“Seguiremo con attenzione gli sviluppi di questa assurda vicenda – conclude Il Partito Democratico di Sperlonga – schierandosi fin da ora a fianco e a difesa dei cittadini che subiscono i capricci e l’arroganza dell’Amministrazione Comunale”.