Inchiesta Dune: iniziato il processo per sei imputati, il Tribunale ha revocato le misure restrittive per l’ex Sindaco di Sabaudia Giada Gervasi
Al termine dell’udienza svoltasi il 14 settembre scorso, che ha aperto il processo scaturito dall’inchiesta denominata “Dune”, la quale a febbraio scorso ha posto fine all’amministrazione di Giada Gervasi, le difese della prima cittadina e dell’ex consigliere comunale di maggioranza Sandro Dapit, rappresentati rispettivamente dagli avvocati Gianni Lauretti e Salvatore Volpe e dagli avvocati Luca Pietricola e Maurizio Forte, avevano chiesto al Collegio del Tribunale di Latina presieduto dal Giudice Gian Luca Soana – a latere i giudici Fabio Velardi e Beatrice Bernabei – la revoca della misura del divieto di dimora a Sabaudia.
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Il Pubblico Ministero Valentina Giammaria, una delle firmatarie dell’inchiesta “Dune”, aveva dato parere negativo perché sarebbero rimasti in essere i pericoli di inquinamento probatorio e reiterazione del reato. Il Collegio giudicante si era riservata.
Tuttavia, oggi, 19 settembre, lo stesso Tribunale di Latina ha stabilito sia per Gervasi che per Dapit la revoca della misura dell’obbligo di dimora.
Il Tribunale, infatti, ha accolto la richiesta di revoca della misura cautelare del divieto di dimora “tenuto conto della permanenza della misura interdittiva (utile ai fini delle esigenze cautelari), della nomina di una nuova amministrazione comunale, della circostanza che le esigenze cautelari individuate sono collegate al solo pericolo di reiterazione di reati della stessa specie, dell’inizio del dibattimento ed, in ultimo, della circostanza di dover tenere anche conto delle esigenze di vita dei due imputati collegate al fatto che le loro famiglie vivono a Sabaudia”.
Per quanto riguarda l’altro imputato, Giovanni Bottoni, che aveva fatto richiesta di revocare l’interdizione dal lavoro, il Tribunale ha rigettato la domanda presentata dalla difesa rappresentata dall’avvocato Emilio Siviero.
Sul banco degli imputati per cui la Procura di Latina ha chiesto e ottenuto il giudizio immediato, oltreché ai sunnominati Gervasi, Dapit e Bottoni, siedono anche l’ex assessore all’urbanistica Innocenzo D’Erme, l’ex Direttore Generale del Comitato Sabaudia 2020 (ormai sciolto dall’attuale consiglio comunale) Luigi Manzo e il tecnico Erasmo Scinicariello, supervisore dei lavori per la Coppa del mondo di canottaggio, che ha già chiesto di poter patteggiare la pena.
Ai sei imputati e agli altri sedici indagati sono contestati a vario titolo, i reati di peculato, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico.