INCHIESTA DUNE: INIZIA IL PROCESSO, COMUNE DI SABAUDIA PARTE CIVILE

GIADA GERVASI
Giada Gervasi, sindaco di Sabaudia

Inchiesta Dune: è iniziato il processo per sei imputati, tra di loro anche l’ex Sindaco di Sabaudia Giada Gervasi

Dinanzi al collegio presieduto dal giudice Gian Luca Soana, è iniziato il processo scaturito dall’indagine dei Carabinieri e della Procura di Latina che lo scorso febbraio ha terremotato l’amministrazione Gervasi, portando al commissariamento del Comune della Città delle Dune e alla elezione del nuovo Sindaco: Alberto Mosca.

Sul banco degli imputati l’ex Sindaco Giada Gervasi, difesa dagli avvocati Gianni Lauretti e Salvatore Volpe, l’ex assessore all’urbanistica Innocenzo D’Erme, difeso dall’avvocato Leone Zeppieri, l’ex Direttore Generale del Comitato Sabaudia 2020 (ormai sciolto dall’attuale consiglio comunale) Luigi Manzo, difeso dagli avvocati Roberto Fiore e Dario Capotorto, l’ex consigliere comunale Sandro Dapit, difeso dagli avvocati Luca Pietricola e Maurizio Forte, l’ex responsabile Lavori Pubblici del Comune di Sabaudia ed ex assessore a Pontinia, Giovanni Bottoni, difeso dall’avvocato Emilio Siviero, e infine l’ex tecnico supervisore della Coppa del Mondi di Canottaggio, Erasmo Scinicariello, che ha chiesto il patteggiamento. Tutti gli imputati, tranne Manzo, erano presenti in Aula. A sostenere l’accusa il Pubblico Ministero Valentina Giammaria.

Il processo si è aperto sull’ammissione o meno delle varie parti civile che si sono costituite. Ammesse, dopo qualche eccezione del collegio difensivo respinta dalla Corte, tutte le richiedenti: Comune di Sabaudia, il dipendente del Comune Antonio Vitelli (in una prima fase indagato dalla Procura e poi ritenuto parte offesa), l’associazione Antonino Caponnetto e la società Dea Costruzioni Srl.

Una volta ammesse le parti civili, il Tribunale ha dichiarato aperto il dibattimento con l’ammissione delle prove e dei testi. Nel corso del processo saranno esaminati e contro-esaminati gli imputati.

La prossima udienza, fissata per il 12 ottobre, vedrà la noima del perito per la trascrizione delle intercettazioni che compongono la corposa inchiesta del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Latina coordinato dalla Procura. Per Gervasi, Dapit e Bottoni, i rispettivi avvocati hanno chiesto la revoca della misura del divieto di dimora; per Bottoni anche la revoca dell’interdizione dal lavoro (è dipendente della Regione Lazio). Il Pm Giammaria ha dato parere negativo perché, a suo parere, rimangono in essere i pericoli di inquinamento probatorio e reiterazione del reato.

Il Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota aveva stabilito per gli imputati il giudizio immediato, su richiesta del Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e dei sostituti Valentina Giammaria e Antonio Sgarrella.

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Tutti gli imputati risponderanno delle turbative d’asta contestate nell’ambito della Coppa del Mondo di Canottaggio. Gervasi, inoltre, dovrà essere giudicata anche per induzione indebita a dare o promettere utilità in riferimento alla concessione balneare de “La Caravella” del Presidente del sindacato Italiano Balneari Lazio Sud (Sib) Mario Ganci e del chiosco “La Rosa dei Venti” appartenente a uno degli indagati, Gianni Polidoro. Bottoni, ex assessore nella Giunta Tombolillo a Pontinia, è chiamato a rispondere anche di falso in merito agli affidamenti.

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