Dalla pista di ghiaccio all’impresa dello spettacolo viaggiante: le “attenzioni” di Tintari, Procaccini e dell’attuale assessore al Bilancio Di Leo
Sono accusati dalla Procura di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio l’ormai ex Sindaca Roberta Tintari (oggi, 21 luglio, si è dimessa irrevocabilmente dalla carica), l’Assessore al Bilancio Davide Di Leo e l’europarlamentare di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini.
I fatti contestati sono risalenti all’autunno 2019 quando Tintari era una Sindaca facente funzioni, Procaccini era da poco sbarcato nel ventre della balena europea (come ama lui chiamare le istituzioni dell’Ue) e Di Leo un consigliere comunale.
Di Leo e Tintari, secondo gli inquirenti, avrebbero indotto l’allora dirigente attività produttive Claudia Romagna (indagata anche lei per altri capi d’imputazione nell’inchiesta “Free Beach”), l’onnipresente dirigente demanio marittimo Corrado Costantino e una dipendete del Suap di Latina, ma dislocata a Terracina, a rilasciare l’autorizzazione all’Ice Park A.S.D. per l’attività di pattinaggio sul ghiaccio a Piazza Mazzini. Un’autorizzazione che comprendeva anche quella per gli spettacoli viaggianti e la concessione del suo pubblico. Tutti eventi, spiega l’ordinanza firmata dal Giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota, che non si verificarono per la strenua opposizione della funzionaria Romagna. C’era infatti un problema di istanza: presentata per eventi sportivi quando invece lo avrebbe dovuto essere unicamente per spettacolo viaggiante. Sarebbe stata Tintari a contattare più volte i funzionari e persino a organizzare una riunione per pressarli e rimproverare loro il diniego all’istanza presentata dalla Ice Park. E non è da meno Di Leo che incalza gli stessi funzionari e dice loro che aveva contattato il parlamentare europeo Nicola Procaccini, ex sindaco e vero influencer dell’intera amministrazione Tintari nata da una sua idea e costola.
Ecco perché Procaccini è indagato anche per un altro episodio: ossia per aver fatto pressioni sulla dipendente del Suap e responsabile del procedimento in ragione della licenza richiesta dall’impresa Oasi Sea Park per la conduzione di spettacolo viaggiante. Il nodo era rappresentato dal fatto che il responsabile della società, residente a Roma, avrebbe dovuto chiedere la suddetta licenza nella Capitale e non a Terracina. Il titolare dell’impresa, infatti, cambiò residenza proprio per ottenere la licenza. La dipendente Suap fu, invece, rimproverata con tono autoritario da Procaccini e minacciata: la pratica, se non avesse seguito le direttive, sarebbe stara passata ad altra dipendente. Pressioni talmente forti che la dipendente scoppiò in un pianto.
LA PISTA DI PATTINAGGIO – Sospesa dalla funzionaria Romagna l’attività, con tanto di diffida, il 12 dicembre 2019, è la Polizia Locale ad accorgersi che il 17 dicembre la pista di pattinaggio continuava la sua attività come niente fosse.
È Di Leo a interessarsi della vicenda e a dire, intercettato dai Carabinieri, al Sindaco facente funzioni Tintari: “Io sto andando alla pista di ghiaccio…abbiamo questi fenomeni di vigili urbani che non sanno manco legge un permesso…e mo’ vogliono fare pure la contravvenzione“. Al che Tintari avverte Di Leo riguardo alla circostanza che la dirigente Romagna le aveva spiegato che Ice Park non ha le carte in regola e si è beccata una sospensione dell’attività.
Ma Di Leo, di rimando, sostiene che Ice Park ha presentato l’istanza come associazione sportiva dilettantistica e quindi non necessita della licenza per spettacoli viaggianti. Per il Suap, però, non è così; nonostante questo, per Di Leo c’è un solo colpevole: “Tutto il casino perdonami l’ha messo su in piedi Claudia (nda: Romagna)…ha messo quel cazzo di coso come spettacolo viaggiante“. E ancora: “quest’inettitudine degli uffici non s’assopporta più, tutto il Suap“.
È la stessa Tintari che successivamente chiama il Comandante della Polizia Locale rampognandolo per aver chiuso la pista di pattinaggio: “Io ho fatto – dice Tintari a Di Leo parlando del Comandante della Polizia Locale – ogni volta co sto Comune ci dobbiamo fa’ le figure di merda“.
Insomma, tra Suap e Polizia Locale, i due politici hanno altrettanti ostacoli, tanto più che all’Ice Park la pratica sarebbe costata migliaia di euro, evitabili se la medesima pratica fosse stata lavorata dal Settore Beni Culturali del Comune.
Il braccio di ferro tra la funzionaria Romagna e i politici continua fino a che la funzionaria stessa spiega all’allora Sindaca Tintari che non si poteva pattinare senza le carte in regola “perché non sei in sicurezza, perché se te pija na scarica elettrica e te fulmini io pago“. Alle strette Tintari, come in altre occasioni, chiama il suo mentore Procaccini che dall’Europa autorizza la Sindaca a fare una riunione con i dirigenti per sbloccare la situazione dell’Ice Park. Non solo: Procaccini suggerisce a Tintari di fare pressioni su quei dirigenti, assunti a tempo indeterminato, come Romagna e Costantino, paventando anche la rotazione ad altro incarico e, implicitamente, la minaccia di licenziarli.
Dopo la riunione fatta da Tintari con i dirigenti e il Suap, l’allora consigliere comunale e attuale Assessore al Bilancio Di Leo individua in una dipendente della Attività Produttive il vero ostacolo: troppo zelante (in realtà solo una che faceva il suo lavoro), lei è la causa dello stop alla pista di pattinaggio ed è lei che va rimessa in riga.
Si tratta della stressa dipendente che si era messa a piangere per via di Procaccini, in merito a un’altra pratica (Oasi Park): “Perché giustamente Nicola – spiega intercettato Di Leo – gli ha fatto un culo come un secchio e poi dice che si è messa a piangere e non me ne frega nulla…un cazziatone che non finisce più“.
Insomma pressioni a gogo nei confronti di dirigenti e dipendenti tanto che la dipendente ridotta al pianto da Procaccini viene ascoltata dagli investigatori a sommarie informazioni confermando le pesanti intromissioni della politica sul suo lavoro.
OASI PARK – Per l’impresa del titolare con residenza a Roma, quindi, la stessa dipendente subisce, prima della questione pista di pattinaggio, ingerenze dall’europarlamentare Procaccini. Anche questa ditta si occupa di spettacoli viaggianti ma c’è, come detto, un problema di ottenimento di licenza. Procaccini arriva al punto di minacciare di ordinare che la pratica sia trasferita ad altra dipendente. Una circostanza che non avvenne perché la dirigente Suap dell’epoca non sollevò mai dall’incarico quella dipendente invisa prima a Procaccini e successivamente a Di Leo e Tintari.
“Confermo che per questa vicenda – ha dichiarato la dipendente Suap a sommarie informazioni – essendo una donna sensibile, l’ho presa molto male e in effetti mi misi a piangere al telefono con Procaccini, un pianto di rabbia e di sfogo perché dopo tanti anni di servizio non mi era mai capitato che un politico mi trattasse così“.
“Confermo che per una pratica che riguardò l’autorizzazione alto spettacolo viaggiante per i gonfiabili della OASI SEA PARK sono stata chiamata al telefono da Nicola Procaccini che sostanzialmente ml trattò in maniera poco urbana, in particolare mi richiamò sul fatto che a suo giudizio ci stavo mettendo troppo tempo ad istruire la pratica. In particolare mi ricordo che mi disse “Come mai ancora non hai rilasciato questa pratica, ci stai mettendo troppo tempo, quanto tempo ti ci vuole per farla”, qualcosa del genere, in maniera alterata non consona, direi dispotico. Ricordo infatti che ci rimasi molto male dell’intervento e di ciò lo riferii al mio dirigente Claudia Romagna che il giorno dopo mi portò un mazzo di rose. In particolare la questione riguardava la mancanza del codici identificativi dei gonfiabili, si tratta di targhette identificative e di omologazione indispensabili per certificare la sicurezza dell’attrazione, tanto è vero che il rilascio di questi codici avviene previa indizione di una apposita commissione di vigilanza di Pubblico Spettacolo che ne verifica i requisiti e certifica l’omologazione”.
Uno scenario confermato anche da una collega della dipendente Suap: Procaccini maltrattò la dipendente per una licenza, una semplice licenza, epperò evidentemente così importante.
Pressioni, abuso di potere, ingerenze: se non sono reati, sono sicuramente atti inopportuni da parte di chi rappresenta le Istituzioni e viene eletto dai cittadini che, per le pratiche, fanno la trafila come tutti, senza che nessun politico sbraiti per loro contro dipendenti pubblici.