Topo Beach, inchiesta sulle intimidazione per il primo chiosco. Lbc: “Nostra segnalazione fu scelta coraggiosa ma doverosa”
“Le nostre scelte allora furono sì doverose per certi valori etici ma anche coraggiose per il clima pesante che si respirava in quel momento. Ci voleva anche una dose di coraggio per superare alcuni retaggi del passato. Lo abbiamo fatto e lo rivendichiamo con orgoglio. Oggi leggiamo tra le righe di questa inchiesta che uno dei principali indagati cita l’attuale vicesindaco. Pur sottolineando che l’indagine non lo riguarda e che non è indagato, chiediamo però una spiegazione politica dei suoi rapporti con i destinatari delle misure cautelari e con gli indagati.
Visto che la sindaca ha parlato di trasparenza e legalità, chiediamo maggiori chiarimenti in merito a quanto è emerso dalle intercettazioni per sgomberare il campo da qualunque equivoco, augurandoci che, nel caso in cui vi siano state pressioni o tentativi di intimidazione, i politici del passato che oggi ricoprono importanti ruoli istituzionali abbiamo lo stesso doveroso coraggio di denunciare”. È il commento dell’ex sindaco Damiano Coletta, all’inchiesta sulle intimidazioni per la gestione del primo chiosco legata al bando del 2015.
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“Esprimiamo grande apprezzamento per l’inchiesta della squadra mobile e della Dda di Roma che ha permesso di fare luce su un pesante clima di paura e intimidazioni intorno all’assegnazione del primo chiosco del lido – aggiunge la segretaria di Lbc, Elettra Ortu La Barbera – Oggi questa nuova operazione dà ragione all’allora sindaco Damiano Coletta, che di fronte ai sospetti non si è voltato dall’altra parte ma ha scelto di seguire la strada della legalità. Quel rigore, che per molti è stato sinonimo di ‘immobilismo’ per citare la parola sempre usata dal centrodestra, ha invece portato i suoi risultati. E così scopriamo che la passata amministrazione non solo ha portato avanti importanti progetti per la città ma ha lasciato in eredità a quella attuale legalità e trasparenza impedendo alla criminalità di gestire la cosa pubblica. Quel metodo tanto osteggiato e criticato ha funzionato e oggi possiamo vederne i risultati. Ci auguriamo che l’attuale maggioranza sappia seguire quella strada e che non si tiri indietro di fronte alla responsabilità di capire cosa si muove sotto traccia e di denunciare ogni sospetto di illegalità. Ce lo auguriamo soprattutto perché la questione dei chioschi è tutt’altro che risolta”.