PRECARI DEL 118, CONFAIL: “REGIONE NON CI LASCI NEL LIMBO, ANCORA NESSUN INCONTRO CON D’AMATO”

L'assessore alla sanità regionale Alessio D'Amato e l'esponente Confail Vinicio Amici
L'assessore alla sanità regionale Alessio D'Amato e l'esponente Confail Vinicio Amici

I soccorritori precari del 118: ”La Regione non ci lasci nel limbo”. Internalizzazione, ancora nessun incontro con l’assessore D’Amato. ”Intanto noi sempre in prima linea contro il virus”

Sono di nuovo in trincea nella battaglia contro il Covid gli operatori del 118 che lavorano per società private in convenzione con Ares. Società private, ma servizio al cento per cento pubblico. Per loro (autisti di ambulanza, infermieri e barellieri) rispetto alla prima ondata non è cambiato nulla: rischi altissimi e futuro incerto. In tutto 1500 lavoratori, e le loro famiglie.

”Siamo sospesi in un limbo – dice Vinicio Amici, segretario generale di Confail Sanità, sindacato che segue da sempre la vicenda – L’incontro annunciato in Tv con l’assessore D’Amato non è stato mai convocato. Sarà un altro Natale pieno di ansia e preoccupazione”.

La procedura di internalizzazione è partita, ma invece di internalizzare i precari storici la Regione sta internalizzando gli esterni al servizio. Ad esempio, dei circa 400 operatori assunti con il concorso per autista di ambulanza la maggioranza è gente che non ha mai guidato prima un mezzo di soccorso. Le procedure di selezione non riconoscono nessun punto in più a chi lavora in questo settore da anni. E questo – continua Amici – a discapito soprattutto dell’utenza: portare un’ambulanza non è la stessa cosa di guidare un camion per il trasporto merci o per consegnare pacchi, con tutto il rispetto”.

Il caso è balzato all’attenzione nazionale alcune settimane fa a seguito di un faccia a faccia su La7 con l’assessore D’Amato. L’assessore, sottolineando che la procedura di evidenza pubblica è comunque l’unica via per entrare a lavorare nel servizio sanitario, si era detto disponibile a un dialogo, ma solo dopo una settimana – spiegano da Confail – “si contraddice ad una visita all’Umberto I di Roma, esce e chiede al governo centrale di legiferare una leggina per tutti i precari del periodo COVID”.

”L’assessore aveva dichiarato di essere pronto ad aprire un tavolo di confronto con i diretti interessati – incalza Amici – e che dai prossimi concorsi la Regione avrebbe tenuto conto anche degli anni di esperienza dei candidati, ma da allora dalla Regione non abbiamo più sentito nessuno. Forse si sono fatti vivi con altre sigle sindacali, ma con noi no. Rinnovo l’appello all’assessore affinché questo incontro si possa svolgere il prima possibile, prima di Natale. Non si possono lasciare i lavoratori e le loro famiglie nell’incertezza”.

”Non chiediamo corsie preferenziali – conclude il sindacalista – ma solo che non vengano disperse la professionalità e l’esperienza acquisite. Noi siamo la prima linea, quelli che vanno a prendere i malati a casa, poi ci sono le seconde linee che sono i Pronti soccorso. In servizio usiamo tutti i dispositivi di protezione previsti, ma il rischio di entrare in contatto con il virus resta alto. Tanti colleghi sono stati infettati e a loro volta, tornando a casa, hanno contagiato i propri famigliari. Ma è il nostro lavoro e continueremo a farlo, non possiamo abbandonare chi ha bisogno di aiuto. Andremo avanti a testa alta e schiena dritta, finché ce lo permetteranno”.

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