Come già avvenuto per Anagni lo scorso luglio, anche i due Punti di Primo Intervento (PPI) della Tuscia, Montefiascone e Ronciglione, diventeranno Presidi Ambulatoriali Territoriali (PAT) . Il servizio tenuto da medici ospedalieri addetti all’emergenza operativo h24 passerà ad essere un servizio diurno sotto la responsabilità di medici di base. Non ce l’hanno fatta i due centri del viterbese a raggiungere la soglia dei 6mila accessi annui che avrebbe consentito loro di poter rivendicare la conservazione del servizio nelle ore diurne. Il servizio per le emergenze e le urgenze ricadrà interamente sotto la responsabilità di ARES 118. Su questo sia l’allegato 1 punto.9.1.5 del DM 70 del 2 aprile 2015 (la normativa nazionale) che l’allegato 1 punto 5.1.1 del DCA del 5 luglio del 2017 (quella regionale) sono tassativi e non lasciano spazio ad interpretazioni.
UN DESTINO DIFFERENTE PER I PPI PONTINI?
Differente sarà il destino dei 7 PPI pontini, di cui solo uno (quello di Priverno) stando ai dati del 2017 non raggiungeva la famigerata soglia per 300 accessi. A riguardo il Direttore generale della ASL Latina Giorgio Casati già il 30 novembre, in linea con quanto scritto nell’ultima Proposta di rimodulazione, aveva assicurato ai sindaci della Provincia e ai rappresentanti dei Comitati che tutti e sette i PPI avrebbero continuato ad offrire regolare servizio nelle ore diurne anche dopo il 31 dicembre 2019, mentre nelle ore notturne avrebbero lasciato posto alle postazioni medicalizzate del 118. Permangono in ogni modo le rivendicazioni dei Comitati affinché il servizio rimanga funzionante h24.
IL TRISTE EPILOGO DEI DUE PRESIDI DELLA TUSCIA
I PPI di Montefiascone e Ronciglione vennero istituiti nel 2012 con delibera dell’ASL 1036 dello scorso ottobre, a seguito della chiusura dei relativi ospedali e riconversione dei Pronto Soccorso dettate dal DCA 80/2010. Analoga sorte toccava a Sezze, Priverno e Gaeta. Al 31 agosto del 2018 il Comune celebre per il suo vino DOC contava 3130 accessi, mentre appena 2710 ne registrava il piccolo comune sui Cimini famoso per il suo carnevale. La comparazione anche con i dati del 2017 e un semplice calcolo di proporzione per l’anno in corso hanno spinto il Direttore generale Daniela Donetti a presentare già ad ottobre un Piano di riorganizzazione in PAT alla Regione Lazio. La delibera 2447, già firmata dal Direttore generale il 28 dicembre e pubblicata il 3 gennaio, è stata solo l’ultimo atto del procedimento. Si apprende dalla delibera come nelle ore notturne accanto al servizio di 118 saranno operative le Continuità assistenziali (ex Guardia Medica).
DA FEBBRAIO GLI AMBULATORI SARANNO OPERATIVI
I neonati PAT dalle 8.0 alle 20.00 si rivolgeranno a pazienti in condizioni cliniche non complesse (codici bianchi e verdi): ferite superficiali che non richiedono sutura, abrasioni, escoriazioni, contusioni e distorsioni (senza lussazioni e fratture), punture di insetto con reazioni solo locali, eritemi solari, rush cutanei, otalgie, odontalgie, epistassi, congiuntiviti ecc. La riorganizzazione dell’offerta sanitaria avverrà entro febbraio 2019. I pazienti acuti con uno stato di salute più critico dovranno far riferimento al Pronto Soccorso dell’Ospedale Belcolle di Viterbo, a 20 km di distanza da entrambi centri.