Dopo quasi un ventennio, il porto turistico di Gaeta sembra in procinto di nascere grazie al rilascio della concessione edilizia dell’Autorita portuale ad un privato che lo costruirà
“Purtroppo – spiegano in una nota il candidato sindaco per le elezioni amministrative del prossimo anno a Gaeta Antonio Salone e l’ideatore del suo progetto politico Luigi Zazzaro – incombono ombre inquietanti e silenzi sospetti su molti degli aspetti che invece dovrebbero come minimo essere chiari a tutti, perlomeno in un luogo dove normalmente vige la democrazia, e dove perciò molti cittadini si interrogano sul destino della propria città. Allora vogliamo essere come al solito portavoce dei cittadini di Gaeta e porre dieci domande ai protagonisti principali di questo strano iter, il Comune di Gaeta e l’Autorità portuale. Aspettiamo di avere risposte semplici e crediamo come minimo dovute nei confronti dei cittadini e per rispetto nei confronti della città e del suo futuro, ricordando che Gaeta non è una proprietà privata ma un bene collettivo. È chiaro che non resteremo inermi dinanzi ad ulteriori silenzi e se le risposte non arriveranno saremo noi a cercare di garantire trasparenza e informazioni certe sull’ennesima vicenda oscura che si sta tentando di maneggiare nell’ombra”.
Ecco le dieci domande di Zazzaro e Salone:
- Da chi è composta è da chi è presieduta la società “Marina di Gaeta srl” che otterrà la licenza edilizia per costruire il porto?
- Sono credibili, solide e sufficienti le garanzie finanziarie dei richiedenti la licenza edilizia?
- Hanno costoro la volontà di vendere la società o peggio ancora di vendere la concessione edilizia già ottenuta, per far arricchire qualcun altro?
- Sono stati effettuati adeguati studi sull’impatto ambientale e veicolare che l’opera comporterà? E quali sono i risultati?
- Perché l’assessore Massimo Magliozzi è ossessionato dal Porto? E perché è delegato alla portualità e alla gestione amministrativa della realizzazione del porto se non vota mai i provvedimenti sul porto per incompatibilità familiari?
- Può affermare Magliozzi di non avere interessi diretti o indiretti nel porto? E che i suoi legami familiari sono slegati dalla sua attività politica?
- Esistono procedimenti penali in corso che compromettono la credibilità della società costruttrice? Quanti e quali sono?
- Il rilascio della licenza edilizia da parte dell’autorità portuale è stata attentamente vagliata sotto il profilo politico, parentale e penale?
- È stata valutata dall’amministrazione comunale l’opportunità di mettere in discussione l’affidatario del progetto per contiguità politiche e/o parentali e di possibili gravi procedimenti penali che travolgono la Marina di Gaeta?
- Perché il Comune, nel nome del principio fondamentale del perseguimento della buona amministrazione, non ha pensato di proporre la gestione o anche solo la compartecipazione pubblica all’interno del progetto, in modo che il porto abbia un controllo pubblico diretto e una proprietà in capo al Comune di Gaeta, all’amministrazione comunale e ai cittadini di Gaeta? Perché dare tutto in mano ai privati impoverendo, come si è fatto con la stazione, la città di Gaeta?