PONTINIA: OK DALLA REGIONE A UN NUOVO IMPIANTO DEI RIFIUTI

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La Regione autorizza un nuovo impianto di trattamento di rifiuti non pericolosi a Pontinia in Strada delle Pignette

La solita storia che ci raccontiamo da tempo: mentre a Roma si discute, Sagunto è espugnata. Dove per Roma si intende quello strumento denominato Comitato ristretto dei sindaci, voluto dal Presidente della Provincia Carlo Medici e dal Sindaco di Latina Damiano Coletta, di cui si fa fatica a comprendere l’utilità (dovrebbe individuare una discarica e impianti di trattamento pubblici nel territorio pontina, ma finora zero carbonella), e per Sagunto ci si riferisce ai privati che vanno avanti per la loro strada e si incontrano con le strutture tecniche delle amministrazioni pubbliche che vidimano l’esistente.

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Il nuovo impianto di Pontinia, al netto di un sussulto da parte della Provincia di Latina ultima a dover concedere l’autorizzazione definitiva, sorgerà, come da determina del Settore Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti firmata dalla Dirigente di Regione Lazio Flaminia Tosini, in Strada delle Pignette su richiesta della proponente, la società R13, all’interno dell’area del Consorzio per lo Sviluppo Industriale Roma Latina, “in un ambito – si legge nella valutazione d’impatto ambientale – fortemente antropizzato da attività di tipo industriale, artigianale, agricolo e commerciale, con la presenza di alcune case sparse nel raggio di 500 metri“.

Il nuovo impianto di gestione tratterà rifiuti non pericolosi di matrice inerte abbinato alla gestione di altri rifiuti non pericolosi. Tradotto: si estenderà su una superficie di circa 12mila metri quadrati occupandosi, per lo più, di 100mila tonnellate all’anno di materiale derivante da demolizioni, quali calcinacci, mattonelle, ghiaia ecc., oltreché a 5mila tonnellate, comprese nel totale, di rifiuto non indifferenziato (plastica, metalli), e altri 10mila di fanghi.

Previsti dalla società R13 anche un sistema di abbattimento polveri ad umido e la piantumazione di una barriera arborea-arbustiva e artificiale perimetrale non inferiore a 3 metri.

Gli enti coinvolti, in conferenza dei servizi (tre sedute a settembre 2019, dicembre 2019 e giugno 2020), hanno espresso parere favorevole con prescrizioni o non hanno rilevato motivi ostativi. A parte la Provincia che ha chiesto materiale suppletivo alla società inerente al progetto dell’impianto e che avrà l’ultima parola.

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