“CLAAI Assimprese” ha chiesto alla Regione Lazio una moratoria 2022 sui finanziamenti pronto cassa “Emergenza COVID 19” per le attività produttive e partite IVA
La “CLAAI Assimprese”, Confederazione delle attività artigiane, servizi e piccole imprese, in data odierna ha inviato una richiesta urgente al Presidente della Regione Lazio on. Nicola Zingaretti ed ai Consiglieri regionali eletti nella provincia di Latina, affinché si possa porre in essere una moratoria per i finanziamenti concessi da “Fare Lazio” relativi al Fondo Rotativo Piccolo Credito – “Emergenza COVID 19”.
La Regione Lazio, ha evidenziato Ivan Simeone direttore e legale rappresentante CLAAI Assimprese, è sempre stata attenta a supportare concretamente le attività produttive in questo periodo di emergenza sanitaria. Molto ha fatto e molto sta facendo.
Il finanziamento di Fare Lazio, è stato un vero “pronto cassa” concesso alle attività e partite IVA nel momento di massima crisi; una vera boccata di ossigeno ma oggi la pandemia continua ad imperversare e la crisi sanitaria si è trasformata in crisi economica per molte attività e piccole partite IVA che sono più che mai in difficoltà.
Se da una parte registriamo un aggravarsi della pandemia, continua il direttore di CLAAI Assimprese, con nuove restrizioni sulle attività produttive -che ne limitano di fatto la produttività- dall’altra sono scadute le varie moratorie relative a prestiti, mutui e finanziamenti che e, con l’inizio del nuovo anno, sono ripartiti, a fronte dei quali le attività produttive e le piccole partite IVA, rischiano insolvenze con tutto ciò che ne consegue, creando una situazione di instabilità sociale con il rischio di chiusure di attività con tutto l’indotto.
Per venire incontro a queste realtà economiche, la “CLAAI Assimprese Lazio Sud”, ha chiesto alla Regione Lazio di sospendere il pagamento delle rate del finanziamento “Fare Lazio” – Fondo Rotativo Piccolo Credito – Sezione V – “EMERGENZA COVID-19, fino al termine della pandemia e comunque per l’anno in corso. Questo permetterebbe alle attività produttive e partite IVA di poter far fronte al perdurare di difficoltà economiche e meglio organizzare l’attività in un’ottica di continua emergenza sanitaria. E’ superfluo rammentare che dietro alle piccole attività produttive, spesso a conduzione familiare, vi è tutto un indotto fatto di lavoratori e piccole partite IVA. Sono momenti particolari emergenziali e tutti siamo chiamati ad affrontare con un’ottica solidaristica nuova questi accadimenti.
Le piccole attività a conduzione familiare, le partite IVA e le microimprese, conclude Ivan Simeone, devono essere supportate con provvedimenti concreti, cercando di immettere liquidità e –contestualmente- di procrastinare i “rientri” finanziari.