PESTATA DAL COMPAGNO: 6 ANNI DI RECLUSIONE PER IL 22ENNE CHE EVASA DAL CARCERE DI LATINA

Era evaso dal carcere di Latina a giugno scorso, arriva una condanna per il giovane accusato di maltrattamenti, lesioni e violenza sessuale

Il collegio del Tribunale di Latina, composto dai giudici Soana-Velardi-Coculo, si sono pronunciati sulla posizione dell’imputato Dahy Ehab Mahrous Abouelela, 22 anni, egiziano, accusato di lesioni, maltrattamenti e una violenza sessuale nei confronti della sua compagna. Il Pubblico Ministero Andrea D’Angeli aveva chiesto la condanna per tutti i capi d’imputazione per una pena di 12 anni di reclusione, mentre il giovane, assistito dall’avvocato Ferretti, è stato assolto dall’accusa di violenza sessuale perché il fatto non sussiste, rimediando una condanna a 6 anni di reclusione per lesioni personali, più una multa da 1200 euro e l’interdizione dai pubblici uffici.

Dahy Ehab Mahrous Abouelela era diventato noto qualche mese fa per essere fuggito dal carcere di Latina domenica 11 giugno e catturato da Squadra Mobille e Polizia Penitenziaria martedì 13 giugno alla fermata del Colosseo sulla Metro B capitolina. All’epoca dell’evasione dal carcere, il 22enne si trovava ristretto proprio perché era stato arrestato per questa circostanza (su di lui, per inciso, gravano precedenti anche per rapina e spaccio).

Nell’ultima udienza del 24 novembre, erano stati ascoltati diversi testimoni della difesa e uno dell’accusa, ossia la ragazza ucraina che ospitò la compagna di Abouelela nel giorno in cui questo avrebbe picchiato e violentato la ex compagna e madre di suo figlio.

Nella precedente udienza, a ottobre, era stata ascoltata anche la ex dell’imputato, 25 anni, originaria di Roma, che aveva negato di essere stata violentata da Dahy Abouelela, ammettendo però le percosse e i pugni ricevuti in testa, in viso e su altre parti del corpo, al culmine dell’ennesimo litigio in un appartamento in Corso Matteotti, a Latina, avvenuto per la gelosia del 22enne. La giovane, inoltre, aveva anche dichiarato di ritirare la sua denuncia querela contro il 22enne egiziano per il bene del figlio che hanno avuto insieme, un bambino di 3 anni.

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Gli altri testimoni della difesa, tra cui due giovani presenti nella casa alla Galleria Pennacchi, hanno confermato gli schiaffi dati dall’imputato alla ex ragazza, mentre la madre di quest’ultima, con la sua testimonianza, ha fatto capire che i rapporti con la figlia sono minimi, tanto che non aveva mai visto la figlia con un occhio tumefatto, né si era interessata sul perché la giovane fosse andata a farsi medicare a Roma. Anche quanto le sono state mostrate le foto della figlia con un occhio nero, la donna dice di non averla mai vista in quelle condizioni e che comunque chiederle spiegazioni sarebbe stato inutile: “È sempre evasiva”.

Ad essere ascoltato, a novembre, anche Dahy Abouelela, che ha ammesso di aver picchiato la sua ex compagna, ma ha negato di averla violentata, aggiungendo di non avere avuto rapporti sessuali con lei in quel giorno né nei giorni immediatamente precedenti.

Alla fine del processo, la compagna di Abouelela lo ha salutato calorosamente e di due, attraverso il vetro dietro il quale l’imputato era ristretto, si sono baciati.

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