Il gruppo politico “Per Latina 2032” sul pronto soccorso del Goretti di Latina e sulla situazione sanitaria della provincia
“Abbiamo fatto un’indagine su come funziona l’ospedale di Latina, che pur mantenendo alcune eccellenze come cardiologia, neurologia, pediatria, presenta una situazione critica al pronto soccorso. Ne abbiamo scoperte delle belle e crediamo che tutta l’opinione pubblica deve sapere come vengono gestiti i servizi
Abbiamo approfondito e verificato che al pronto soccorso dell’ospedale servirebbero 26 medici, mentre attualmente in organico ne risultano solo 7. Per mantenere livelli standard si utilizzano medici chirurghi dei reparti.
Il pronto soccorso ha una media di 90 richieste al giorno, anche perché Latina si fa carico anche di Anzio e Nettuno, utilizzando personale sanitario e medico delle Cooperative, i cosiddetti medici a gettone, per cui l’amministrazione sanitaria spende molto di più che assumerli: 100 euro all’ora.
Abbiamo inoltre riscontrato che c’è un fuggi fuggi di medici dal fare le guardie mediche o medici di base, in quanto economicamente realizzano di più e con meno lavoro e meno rischi e orari.
Premesso che la Sanità deve restare pubblica e l’articolo quinto tra Stato e Regione va rivisto a favore dello Stato perché l’ospedale, cosi come il pronto soccorso, debbono garantire assistenza a tutti i cittadini.
Non si può assistere a finanziamenti per i privati a scapito della sanità pubblica, basta tagli. Il pronto soccorso, cosi come le liste di attesa, sono vitali non solo per il funzionamento di tutti i reparti dell’ospedale, ma sono soprattutto una garanzia per la prevenzione di tutti i cittadini che ne fanno richiesta. Ecco perché la sanità va mantenuta pubblica.
I medici di reparto non possono sopperire alla mancanza di personale al pronto soccorso perché, così facendo, si manda in crisi tutto il sistema organizzativo dell’ospedale. Questo si può fare in caso di emergenza, ma non può essere una prassi. È da maggio che si trascina questa situazione.
Va detto, inoltre, che il personale deve essere alle dipendenze del servizio sanitario pubblico, non si può continuare con dottori a gettone o personale infermieristico e paramedico assunto da fantomatiche Cooperative, costretti a fare turni massacranti, con orari assurdi per poter garantire il minimo del livello di assistenza.
Al pronto soccorso. tutti lamentano, sia medici che personale sanitarip, cosi come il cittadino in attesa di essere ricoverato o visitato, la mancanza di personale e i tempi d’attesa troppo lunghi e mal sopportano questa situazione, che si tramuta in aggressione nei confronti del personale sanitario.
Ecco perché chiediamo alla Regione Lazio una verifica urgente, come viene gestita l’organizzazione dell’ospedale di Latina.
Chiediamo, inoltre, alla Regione che è doveroso ripristinare l’assunzione di personale e, accompagnata alla realizzazione delle Case di Comunità, che diventeranno un filtro territoriale in aiuto all’ospedale e possono far scendere le richieste di pronto soccorso e le liste di attesa a vario titolo. Interessante sarebbe capire a che punto sono le case di comunità nel nostro Comune e farsi promotori (sia il Comune di Latina che la Regione Lazio) nei confronti del Governo, di una inziativa tesa a ripristinare un giusto equilibrio dell’articolo quinto tra Stato e Regione, per realizzare una sanità territoriale e più vicina ai bisogni dei cittadini.
In particolare le persone sole, anziane e diversamente abili, per evitare che tante persone rinuncino a curarsi sono tante nella nostra cittàs e andrebbe fatto un censimento. La prevenzione e l’assistenza devono rimanere il principio fondamentale nella nostra Sanità. Ci domandiamo. ma la prossima finanziaria metterà a disposizione i dovuti finanziamenti? Questa è la battaglia che deve fare Rocca, altrimenti sono solo chiacchiere”.
Così, in una nota, “Per Latina 2032”.