PEDOFILIA A TERRACINA: NIPOTINA IN BALIA DELLA NONNA. LA DONNA È STATA ALLONTANATA

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Eseguita una misura cautelare per il reato di pedofilia: sotto accusa una nonna di Terracina per i “giochi speciali” con la nipotina

La Polizia di Stato del Commissariato di Polizia di Terracina, nella serata di ieri 26 febbraio, ad esito di una complessa attività investigativa, ha eseguito una misura cautelare del divieto di avvicinamento a carico di una nonna 50enne di Terracina nei confronti della nipotina di 5 anni.

I gravi reati contestati alla donna sono quelli di atti sessuali con minorenne, aggravati dalla circostanza di avere abusato di una minore.

Le indagini svolte dai poliziotti del Commissariato, che hanno consentito di portare alla luce i gravi fatti in danno della bambina, hanno avuto inizio a seguito degli accertamenti volti a verificare presunti maltrattamenti in famiglia di cui il padre si sospettava potesse essersi reso responsabile nei confronti della madre della piccola.

Tali accertamenti, che comportano di routine verifiche e mirate attività volte ad accertare eventuali episodi di cosiddetta “violenza assistita” i quali si verificano quando i bambini assistano ad episodi di violenza o aggressione tra genitori, hanno fatto emergere un’altra verità

Purtroppo, alcuni indicatori non sfuggiti agli investigatori, hanno fatto sorgere sospetti sul fatto che la bambina fosse vittima di altri reati ed in particolare di abusi sessuali

A questo punto, sotto la stretta direzione della Procura della Repubblica di Latina, è stata improntata una sinergica e convergente azione volta a raccogliere elementi dalla bambina stessa a mezzo di specialisti psicologi e dagli stessi genitori della bambina

In particolare, la mamma della bambina ha ripercorso gli strani atteggiamenti posti in essere dalla figlia ed in particolare ha ricordato alcuni accadimenti. Non le erano infatti sfuggite alcune gestualità della piccola alle quali si associava il racconto di “giochi speciali” compiuti con la nonna che doveva custodire segretamente.

Le dichiarazioni rese dalla bambina nel corso dei colloqui terapeutici, inconsapevole di quanto le era accaduto ed incapace di percepirne il reale disvalore, sono apparse molto dettagliate e veritiere al punto da consentire al Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Latina di concordare con le richieste del sostituto procuratore della Procura di Latina Martina Tagione, rilevando comportamenti posti in essere dall’indagata, ripetuti ed in diverse occasioni temporali, che lasciano presagire il rischio di una futura ripetitività.

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