Ambiente, Ranaldi (PerLatina2032), “Parco del Circeo commissariato è pessimo servizio al territorio, un affronto per chi si impegna in salvaguardia di aree protette. Non sia pretesto per scorribande politiche”
Il Ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin ha nominato Commissaria Emanuela Zappone (FdI), già in giunta Tintari a Terracina, quindici mesi dopo la formulazione della terna per scegliere un Direttore, come da ispezione del Ministero dell’Economia del 2022. Contrario il consigliere comunale di Latina, Nazzareno Ranaldi, per cui questa è “una ricompensa per la mancata elezione regionale, un accordo di governo”, che annuncia il ricorso al Tar del Presidente Marzano e dei commissari del comitato direttivo
Latina 10 febbraio – È stato commissariato il Parco Nazionale del Circeo con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin: è stata nominata Commissaria Emanuela Zappone per un periodo di 6 mesi rinnovabili. Esponente del partito di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia, Zappone ha un passato nella giunta di Roberta Tintari, sindaca di Terracina. Il Commissariamento è collegato ad una ispezione del Ministero dell’Economia e delle Finanze del febbraio 2022, il Presidente Marzano, ora uscente, era stato nominato il 6 agosto 2021.
Nazzareno Ranaldi, consigliere comunale di Latina, in lista PerLatina2032, già presidente dell’associazione Villaggio Fogliano e da decenni interessato alla protezione e alla salvaguardia del Parco Nazionale del Circeo, ha provato a spiegare cosa non torna in questa nomina: “Per quale motivo dalla formulazione della terna dei possibili Direttori, che risale a dicembre 2022 e dalla quale il Ministero avrebbe dovuto nominare il Direttore, arrivati a febbraio 2023 – quindici mesi dopo – il Ministro Gilberto Pichetto Fratin commissaria il Parco del Circeo, anziché adempiere al suo compito? Non andiamo lontano dal vero a pensare che la nomina dell’esponente di Fratelli d’Italia Emanuela Zappone, sia una ricompensa da dover ottenere, avendo mancato l’elezione regionale, in un accordo della maggioranza di governo. E qui ci viene in aiuto la frase attribuita ad un politico di lungo corso del nostro paese che ripeteva: “a pensar male si fa peccato, ma molto spesso ci si indovina”.
Le ragioni si evincono dalla lettura dei testi dell’ispezione e del decreto ministeriali, secondo Ranaldi: “Nel Decreto del Ministero vengono ripresi alcuni dei rilievi mossi dall’ispezione del Ministero dell’Economia e delle Finanze che si è svolto nel mese di febbraio del 2022 dove vengono eccepiti diciannove rilievi che hanno “evidenziato carenze, irregolarità e disfunzioni nell’attività amministrativa del Parco”, ma nel decreto ne vengono elencati dieci. Tra questi rilievi ne riportiamo alcuni per capire il tenore: il rispetto dei termini del ciclo della performance; utilizzo più celere delle risorse finanziarie disponibili; irregolarità in materia di conferimento di incarichi; necessità di procedere alla nomina della Giunta esecutiva; mancato passaggio di consegne tra consegnatario uscente e subentrante; necessità di adottare il Piano del Parco, il Regolamento e il Piano Pluriennale. Ma nel Decreto viene riportato anche quanto sostenuto dall’Ente Parco in risposta ai rilievi mossi: “l’Ente Parco del Circeo rinviene nella mancanza della figura del Direttore del Parco l’unica causa della grave crisi gestionale nella quale versa il Parco“.
“Se questo è quanto, si fa un pessimo servizio al territorio perché la gestione di uno dei più importanti parchi nazionali non può essere materia per scorribande della politica, ma ha bisogno di scelte che facciano affidamento sulle competenze e di una visione di lungo respiro. – ha continuato Ranaldi – È stato così liquidato con un colpo di spugna il Presidente dott. Giuseppe Marzano, che dall’anno 2003 è inserito nell’Albo dei direttori dei Parchi Regionali del Lazio e che ha rivestito diversi incarichi operativi come direttore di Parchi ed altri importanti incarichi nell’ambito della consulenza, collaborato a riviste specializzate, svolto attività formativa in materia ambientale con funzione di progettista, docente, direttore in corsi di vari enti: anziché essere considerato un valore aggiunto, è stato trattato alla stregua di un parvenu. È un affronto a tutti coloro che da anni si battono per salvaguardare le aree protette. Osservare la disinvoltura con la quale una struttura come il Ministero, anziché mettere il Parco nelle condizioni di perseguire gli obiettivi della tutela ambientale, della difesa degli habitat e delle specie animali e vegetali presenti, della conservazione dei meravigliosi paesaggi custoditi, viene piegata ad interessi di parte paralizzando l’attività corrente e impedendogli di realizzare i tanti progetti finanziati e da portare a termine. Sono stati annunciati ricorso al Tar dai diretti interessati, staremo a vedere come evolverà la vicenda”.